Telelavoro frontalieri, intesa Roma-Berna. Candiani e Pellicini: «Accordo positivo»

Lavoro italia svizzera

ROMA – Dopo la scadenza del precedente accordo lo scorso 1 febbraio qualcosa finalmente si muove in vista della nuova intesa tra Italia e Svizzera in merito al telelavoro dei frontalieri. Berna e Roma hanno diffuso oggi, giovedì 20 aprile, una dichiarazione congiunta in cui viene annunciata l’introduzione di una norma transitoria fino al 30 giugno. I parlamentari varesini di opposizione Alfieri (Pd) e Gadda (Iv) chiedono un impegno strutturale e duraturo. Dalla maggioranza soddisfazione nelle parole di Candiani (Lega) e Pellicini (FdI).

La dichiarazione congiunta italosvizzera

Noi, il Capo del Dipartimento federale delle finanze della Confederazione Svizzera e il Ministro dell’Economia e delle Finanze della Repubblica Italiana,
Tenuto conto della Convenzione tra la Confederazione Svizzera e la Repubblica Italiana per evitare le doppie imposizioni e per regolare talune altre questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio, fatta a Roma il 9 marzo 1976;
considerata l’intenzione del Governo italiano, nelle more del raggiungimento di un accordo in merito a una disciplina stabile e duratura del telelavoro, tenendo altresì conto degli sviluppi della materia nelle sedi internazionali, di introdurre una norma transitoria in materia di telelavoro con efficacia fino al termine, non prorogabile, del 30 giugno 2023, una bozza della quale è stata già predisposta;
ritenuta la necessità di modificare l’elenco degli Stati, approvato con il decreto del Ministro delle finanze 4 maggio 1999, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale italiana n. 107 del 10 maggio 1999, emanato ai sensi dell’articolo 2, comma 2-bis, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, nel senso di eliminare da detto elenco il seguente Stato: “Svizzera (Confederazione Svizzera)”:
nell’aspettativa che tale modifica dell’elenco di cui all’articolo 1 del decreto del Ministro delle finanze 4 maggio 1999 venga approvata al più presto in Italia secondo le procedure legislative italiane;
Dichiarano che
È stata raggiunta un’intesa preliminare in merito a una bozza di accordo amichevole e che tale accordo amichevole sarà perfezionato, inserendo nel testo gli estremi della norma transitoria italiana, e firmato non appena saranno approvate la norma transitoria italiana e la modifica dell’elenco di cui all’articolo I del decreto del Ministro delle finanze 4 maggio 1999.

Alfieri: «Subito il negoziato»

Sul tema interviene il senatore varesino del Partito Democratico Alessandro Alfieri, che è stato relatore del disegno di legge sul nuovo accordo fiscale tra Italia e Svizzera. «Bene che il Governo elvetico e quello italiano, dopo il nostro lavoro fatto in Parlamento, abbiano finalmente messo le basi per siglare un accordo amichevole sul telelavoro dei frontalieri. Non c’è però tempo da perdere, è necessario ora fare tutti i passaggi parlamentari necessari perché diventi effettiva la fase transitoria con effetti a partire dallo scorso febbraio fino al 30 giugno. E più in generale che parta subito il negoziato per rendere l’accordo definitivo anche oltre il 30 giugno 2023 e dare così finalmente certezze ai lavoratori frontalieri».

Gadda: «Impegno strutturale»

Anche Maria Chiara Gadda, deputata del territorio espressione di Italia Viva, sollecita Roma. «Rinnovare gli accordi sul telelavoro è fondamentale – dice – ho ricevuto in queste settimane decine di messaggi in particolare da donne. Nel periodo pandemico, questo accordo amichevole firmato da Svizzera e Italia, aveva infatti permesso maggiore flessibilità per i lavoratori e le imprese consentendo di conciliare tempi di vita e lavoro. Ma è stato lasciato scadere dal governo. Il primo febbraio, giorno del ritorno alle vecchie regole, avevo chiesto un impegno preciso al ministro Giorgetti e successivamente presentato un ordine del giorno sottoscritto dai colleghi di altri gruppi parlamentari», aggiunge Gadda. Quindi la novità odierna dell’intesa tra Italia e Svizzera con una soluzione transitoria fino al 30 giugno. «Considerato che siamo arrivati al 20 aprile, servono informazioni più chiare e un impegno più strutturale da parte del Ministro Giorgetti, altrimenti famiglie e imprese non riusciranno mai a programmare le loro attività con certezza. Non è una questione che ha colori politici, semplicemente il territorio varesino e delle altre province di frontiera hanno bisogno di una risposta».

La soddisfazione di Candiani e Pellicini

Ma anche i parlamentari varesini della maggioranza di Governo intervengono sul tema: il leghista Stefano Candiani e Andrea Pellicini di FdI esprimono la loro soddisfazione con una nota (il testo qui sotto). «Di tutto questo ne ho parlato questa mattina personalmente con Giorgetti ottenendo sia rassicurazione che impegno in questa direzione – aggiunge Candiani – a corredo della legge di ratifica presenteremo poi un ordine del giorno per impegnare il governo riguardo alle zone economiche speciali».

Siamo estremamente compiaciuti per l’uscita della Svizzera dalla black list e dell’arrivo di un accordo transitorio per i frontalieri. Questo porterà a una semplificazione e normalizzazione dei rapporti che interessano i nostri frontalieri con un ritorno a un regime di normalità. L’importanza che il Governo ha dato a questa intesa, accogliendo la nostra sollecitazione nei giorni passati, si palesa anche nella legge di ratifica che, mercoledì, in Aula sarà modificata con un emendamento al fine di risolvere definitivamente il problema per poi tornare in Senato. Come avevano già confermato i nostri incontri con i funzionari, sia alla Camera che in ambasciata, è un passaggio molto sentito dalla Svizzera. Bene, dunque, la doppia intesa sui temi fiscali tra la consigliera federale Karin Keller-Sutter e il ministro Giancarlo Giorgetti. Siamo estremamente soddisfatti, infine, dell’accordo temporaneo trovato per il telelavoro dei frontalieri che attendeva di essere disciplinato da un Odg approvato al Senato.