Frontalieri, assegno unico e assegni familiari: le risposte in un webinar

La dogana di Ponte Tresa

VARESE – Nuovo incontro in vista per il ciclo di webinar sui temi del frontalierato promossi dalla Camera di Commercio di Varese in collaborazione con i sindacati Cgil, Cisl e Uil. Un evento che rientra nell’ambito del più ampio progetto “Servizi informativi per le imprese e i lavoratori frontalieri” che l’ente camerale promuove ormai da anni con la collaborazione delle organizzazioni sindacali stesse e che vede negli sportelli frontalieri il proprio asse portante.

Appuntamento al 26 maggio

Dopo il seminario online di presentazione delle Linee Guide del Lavoro Frontaliero e quello dedicato al nuovo accordo fiscale, venerdì 26 maggio sarà la volta del webinar “Assegno Unico e Assegni Familiari: Proviamo a Capire Meglio”. L’occasione per un approfondimento sulla questione, non ancora totalmente definita, dell’assegno unico che ha sostituito quelli familiari italiani. L’appuntamento è sul web per le ore 17: dopo l’introduzione affidata a Giacomo Mazzarino, dirigente della Camera di Commercio Varese, toccherà a Roberta Tolomeo della Cgil entrare nel merito e approfondire il tema. A seguire la risposta alle domande poste dai partecipanti al webinar. La partecipazione è gratuita previa iscrizione online.

Via libera in Commissione

E intanto ci sono novità per l’accordo fiscale Italia-Svizzera: nella mattina di oggi, mercoledì 24 maggio, la Commissione Esteri e Finanze del Senato ha dato il via libera alla ratifica dell’intesa, recependo la norma transitoria sul telelavoro per non penalizzare fiscalmente i lavoratori frontalieri che lo utilizzano. Ad annunciarlo è il senatore varesino Alessandro Alfieri. «Settimana prossima in aula lo approveremo definitivamente e per parte mia, come capogruppo del Partito Democratico, chiederò l’impegno del governo a chiudere con la controparte elvetica un’intesa definitiva sullo smart working che eviti ai lavoratori frontalieri di pagare più tasse se fanno smart working. L’obiettivo è tutelare tutti coloro che lo utilizzano fino al 40% delle ore settimanali di lavoro».