Accordo frontalieri, asse Alfieri-Candiani. «Si lavora insieme per il territorio»

Da sinistra Alessandro Alfieri (Pd) e Stefano Candiani (Lega): partiti diversi, ma stima reciproca

VARESE – «Sarà un passaggio formale: c’è l’accordo di farlo passare così com’è». Nessun ostacolo dunque bloccherà l’imminente voto in Senato per l’accordo fiscale Italia-Svizzera, come sottolineato dalle parole di Alessandro Alfieri, senatore del Pd che nella scorsa legislatura ha avuto il ruolo di primo firmatario del provvedimento. È ormai solo questione di “quando” e non di “se” o “come”: l’intesa che rivoluzionerà i rapporti tra i due paesi sul tema dei frontalieri è quasi cosa fatta, come rimarca soddisfatto il deputato leghista Stefano Candiani. Entrambi rivendicano l’importanza del lavoro bipartisan a favore del territorio: un rapporto di collaborazione e stima di cui non fanno mistero (come si può vedere nel video qui sotto).

Sorrisi e abbracci

Il segnale più cristallino e palese della collaborazione tra i due, nonostante l’appartenenza a schieramenti politici opposti, si è avuto infatti nella mattinata di ieri (venerdì 12 maggio), in occasione dell’incontro in Camera di Commercio dedicato al programma pluriennale dell’ente. Il senatore dem Alfieri stava uscendo dalla Sala Campiotti per un’intervista quando ha incrociato l’onorevole Candiani. Subito abbracci e sorrisi spontanei in un clima distensivo e cordiale. A soffermarsi con loro per qualche breve battuta il sindaco di Gallarate e segretario provinciale della Lega Andrea Cassani e anche chi in questa fase è particolarmente coinvolto, come il sindaco di Lavena Ponte Tresa e presidente dell’Associazione dei Comuni Italiani di frontiera Massimo Mastromarino.

I contenuti

Quindi il focus sui contenuti dell’intesa italosvizzera, che ha già ricevuto l’ok della Camera. «Chiudiamo un buon accordo fiscale che permette ai lavoratori frontalieri attuali di non essere penalizzati e ai comuni di frontiera di avere le risorse che finora hanno avuto per chiudere i bilanci», è il commento di Alessandro Alfieri. «Il fatto che le risorse restino sul territorio consentirà di ridurre quel gap che oggi si paga tra lavorare in Italia e lavorare in Svizzera – osserva Stefano Candiani – chiaramente è un accordo che andrà monitorato costantemente perché si basa su aspetti economici che possono sempre mutare tra Italia e Svizzera: l’importante è che le regole siano chiare».

Il nodo telelavoro

C’è poi il tema del telelavoro. «Era importante inserire le norme sullo smart working attese da tempo dai lavoratori che dopo la pandemia lavorano una parte del loro tempo in Italia e rischiano di essere tassati di più – osserva Alessandro Alfieri – il Ministero dell’Economia e delle Finanze deve però darsi una mossa per arrivare ad un accordo definitivo». Stefano Candiani aggiunge: «Abbiamo chiesto al Governo che entro il mese di giugno ci siano nuovi accordi con la Svizzera affinché non ci sia più un regime transitorio, ma si arrivi a delle regole certe, chiare e durature nel tempo».