Teleriscaldamento con Neutalia, i “No Inceneritore”: «Addio chiusura nel 2032»

BUSTO ARSIZIO – Teleriscaldamento alimentato dall’inceneritore? Il Comitato No Inceneritore non ci sta e chiede, per voce di Emanuele Fiore, che «su una scelta di tale portata sia convocata Neutalia e coinvolto il consiglio comunale». Perché l’impressione del fronte della chiusura dell’ex Accam è che «questa ipotesi comporterà il mantenimento in vita dell’impianto di Borsano ben oltre il 2032». Intanto Neutalia è pronta a presentare pubblicamente il nuovo piano industriale. La società ha convocato per mercoledì 5 ottobre una conferenza stampa in cui, alla presenza dei soci e dei rappresentanti dei Comuni, «verranno illustrati i contenuti del Piano, la sua estensione e gli investimenti programmati».

Il “no” del Comitato No Inceneritore

«Non ho e non abbiamo elementi sufficienti per giudicare e, raccogliendo l’invito della Basalari, me li riservo dopo aver visionato il progetto. Ma qualche considerazione sul metodo è doverosa – esordisce Emanuele Fiore (nella foto), che è consigliere comunale di Popolo Riforme e Libertà ma anche tra i portavoce del Comitato No Inceneritore – non si può venire in commissione e lanciare un progetto di questa portata senza portare anche i dettagli. Apprendere che Agesp e Neutalia, insieme ad Amga, stanno costituendo una ATI per partecipare ad un bando del PNRR che prevede il finanziamento del teleriscaldamento, dà per scontato che l’intero consiglio fosse d’accordo. E non solo! Mette, di fatto, di fronte ad un fatto compiuto tutto il consiglio comunale ed in particolare quelle forze politiche che hanno o avrebbero potuto manifestare, insieme a me, dissenso per questa scelta».

«Irrispettosi e scorretti»

L’ipotesi di collegare l’inceneritore alla rete di teleriscaldamento, infatti «implica il permanere del termovalorizzatore ben al di là del 2032, quando ad oggi il consiglio comunale si era espresso per dare mandato al progetto Neutalia purché si spegnesse il termovalorizzatore “prima possibile” e comunque non oltre il 2032. E mi chiedo: se si vince il bando, il consiglio cosa dovrà fare? Ratificare!?». Una conferma, per il Comitato, che «la delibera dei comuni è stata viziata da una informazione fuorviante sulla chiusura dell’inceneritore entro il 2032 quando Neutalia e la due diligence hanno invece già previsto il teleriscaldamento. Una mancanza di rispetto verso la cittadinanza e una scorrettezza inaccettabile versa la proprietà pubblica dei comuni soci».

Le questioni aperte

«Tutto questo – aggiunge Fiore – mentre abbiamo ancora un sacco di questioni importanti ancora aperte: l’impegno preso dal sindaco ad approfondire l’indagine epidemiologica del 2017, su cui ad oggi mi risulta che sia pervenuta da ATS una sostanziale non risposta; il rinnovo dell’AIA (Autorizzazione integrata ambientale), che non era data per scontata nella due diligence; il piano industriale di Neutalia, con il dubbio che, se gli investimenti annunciati sono di 21 milioni rispetto agli 80 di cui parlava mesi fa l’assessore Cattaneo mentre il nuovo termovalorizzatore di Roma ha un costo che si aggira intorno ai 700 milioni di euro, si tratti di rattoppi ad un inceneritore vecchio di 50 anni sorge spontaneo.

busto arsizio neutalia comitato – MALPENSA24