Tour de France. Crono con sorpresa, Lampaert batte tutti

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Il primo maillot jaune del Tour de France 2022 è Yves Lampaert (Quick Step) che, sfruttando alla grandissima il graduale asciugarsi dell’asfalto dopo le fasi iniziali condizionate dalla pioggia, completa la cronometro inaugurale di Copenhagen in 15’17”76 precedendo di 5” Wout Van Aert (Jumbo Visma) e di 7” Tadej Pogacar (UAE). Ai piedi del podio l’atteso iridato Filippo Ganna (Ineos) rallentato da una foratura nel finale.

Un belga torna leader della Grande Boucle dopo gli otto giorni di Greg Van Avermaet nel 2018. Ma non è quello che ti aspetti: Van Aert riesce nell’impresa di battere Ganna, ma è costretto a complimentarsi col connazionale e accontentarsi del secondo posto davanti al due volte vincitore del Tour (Pogacar dal canto suo si veste di bianco come miglior giovane). Per il buon Wout resta sempre spalancato l’obiettivo della maglia verde, che anzi indosserà già al posto del giallo Lampaert.

Precisazione prima di procedere con la cronaca: il 31enne di Izegem è una sorpresa sì, ma nemmeno un “signor nessuno”. Parliamo di un ex campione nazionale sia in linea che a crono, vincitore di una tappa alla Vuelta 2017 e due volte trionfatore alla Dwars door Vlaanderen.

LA CORSA

Scenario da sogno per il grand départ “contro le lancette” della capitale danese: 13,2 km con intertempo alla chiesa di San Giacomo, passaggio davanti la Sirenetta e traguardo lungo i giardini di Tivoli.

Nella prima parte di gara, la botta la dà Mathieu Van der Poel: il fuoriclasse dell’Alpecin è uno spettacolo a ogni curva e chiude in 15 minuti e mezzo, a pochissimi secondi di vantaggio su un ottimo Mads Pedersen, un emozionatissimo Jonas Vingegaard, un motivatissimo Primoz Roglic e il neocampione olandese di specialità Bauke Mollema. Un paio di botte le prende invece Stefan Bissegger, che scivola due volte su una strada ancora molto bagnata.

La hot seat di Van Der Poel resiste a parecchi attacchi, tra cui quello di Stefan Kung che chiude a 10” da lui. A scalzare VDP ci pensa, a cavallo tra le 17:18 e le 17:21, il trio pesante che sembra destinato a costruire il podio: Filippo Ganna abbassa il tempo di 3 secondi e l’Italia spera di esultare, ma arriva immediatamente Wout Van Aert ad abbattere la concorrenza. Mostruoso lui e mostruoso subito dopo Tadej Pogacar, che si frappone tra Van Aert e Ganna senza nemmeno forzare più di tanto.

La seconda metà della crono parrebbe atta “solo” a definire il resto dei piazzamenti. Invece la pioggia cessa e, a ridosso delle sei del pomeriggio, mentre ci si interroga su che risultato avrebbe potuto portare a casa la locomotiva verbana se la ruota posteriore fosse rimasta integra, ogni discorso viene spazzato via: Yves Lampaert lascia a bocca spalancata se stesso e gli appassionati, regalando al Wolfpack e al Belgio una serata fantastica. Iniezione di fiducia, peraltro, per il compagno Fabio Jakobsen, che nelle due restanti giornate in Danimarca andrà a caccia di successi insieme agli altri velocisti puri.

Non male comunque la Jumbo Visma, che vede sfumare la vittoria ma porta tre uomini nei primi dieci. Antipasto di quel che verrà.

Per quanto riguarda infine gli altri big designati di questo Tour (a parte gli sloveni e Vingegaard, che fanno parte dei migliori) hanno accumulato un po’ di ritardo specialmente Damiano Caruso, Enric Mas e Ben O’Connor. In casa Bahrain Victorious, va ricordato, possono influire psicologicamente i recenti blitz della polizia.

Articolo a cura di Tuttobiciweb.it

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