Un anno di Lilt varesina in 9000 visite. Schittulli: «Poliambulatori nei “vecchi” ospedali»

A sinistra, Francesco Schittulli. A destra, Ivanoe Pellerin e Mirella Cerini

CASTELLANZA – «Un nuovo ospedale tra Busto Arsizio e Gallarate? Fatelo, però quelli che ci sono fateli diventare poliambulatori diagnostici». L’autorevole suggerimento di Francesco Schittulli, presidente nazionale della Lilt (e già candidato alla presidenza della Regione Puglia), che al gala annuale della Sezione Varesina della Lega Tumori non ha rinunciato a dire la sua, da medico, sul tema del giorno, l’ospedale unico che nel giro di cinque anni soppianterà gli attuali nosocomi di Busto Arsizio e Gallarate. Erano in circa 160 ieri sera, 15 marzo, a cena nel salone del concessionario Renault Paglini di Castellanza.

L’appello di Schittulli

«Dobbiamo investire in salute, non in malattia, e garantire qualità di vita perché le aspettative di vita aumentano» l’appello dalla LILT nelle parole del presidente Schittulli. Per andare in questa direzione occorrerebbe «cambiare il servizio sanitario nazionale, investendo in una medicina diagnostica poliambulatoriale sul territorio, distinta da quella terapeutica, ospedaliera. Negli ospedali si va per essere curati, ma nel territorio bisogna prevenire le malattie per le persone sane». In particolare il cancro, vera e propria «pandemia» – così la definisce Francesco Schittulli – ricordando «i 1071 italiani che ogni giorno» ricevono la temuta diagnosi di tumore, «alla fine dell’anno saranno circa 400mila. Ma è una malattia che può essere vincibile e guaribile».

L’impegno della LILT varesina

Perché sia davvero così serve tempestività nelle diagnosi, ed è questo uno dei fronti su cui la LILT varesina, presieduta dal professor Ivanoe Pellerin, è maggiormente impegnata. I numeri dell’attività dell’ultimo anno parlano da soli: «Oltre 9000 visite di prevenzione, tra le quali più di 6000 ecografie e 600 mammografie. Ma anche 85mila chilometri percorsi dal nostro parco macchine con cui i volontari accompagnano i pazienti alle visite». Un impegno che proseguirà con tutto l’entusiasmo e la buona volontà dei volontari della LILT, con tante iniziative lungo l’arco dell’anno – non solo nei mesi rosa e azzurro (ottobre e novembre) dedicati alla prevenzione senologica e andrologica – a partire dagli appuntamenti con la “clinica mobile” di Senologia al Centro, che «quest’anno farà tappa anche a Castellanza», come annunciato con orgoglio dalla “padrona di casa” della serata, il sindaco Mirella Cerini. «Un’opportunità per avvicinare la prevenzione ad un maggior numero possibile di donne nostre concittadine».

Notte da campioni

Il mito Dino Meneghin con l’assessore Maurizio Artusa e l’ex arbitro internazionale Aldo Albanesi

«Qui si realizza in modo compiuto il senso di comunità – aggiunge Isabella Tovaglieri, europarlamentare di Busto Arsizio – ognuno fa la propria parte per migliorare la qualità di vita e dei servizi». Ai tavoli del gala annuale della LILT, condotto da Rosanna Bianchi, c’erano anche i rappresentanti di ASST Valle Olona – il direttore sanitario Stefano Schieppati, il direttore sociosanitario John Tremamondo e il direttore amministrativo Stefania Stigliano – ma anche l’ex DSS Marino Dell’Acqua e il presidente provinciale di Uneba Varese Luca Trama. E ancora, tanti amministratori del territorio – da Castellanza con il sindaco Cerini anche la vicesindaco Cristina Borroni, da Busto Arsizio il sindaco Emanuele Antonelli, la vicesindaco Manuela Maffioli e l’assessore Maurizio Artusa, dalla Provincia di Varese il consigliere Michele Di Toro, da Oggiona Santo Stefano e Vanzaghello i sindaci Franco Ghiringhelli e Arconte Gatti. Ma anche una nutrita schiera di campioni dello sport, a partire dal mito della pallacanestro italiana Dino Meneghin (oggi presidente onorario della Federbasket) fino alle glorie locali della ginnastica artistica targata Pro Patria, il campione del mondo Nicola Bartolini e il campione del mondo paralimpico Riccardo Maino.

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