Al Puccini di Gallarate più musica per le nuove generazioni con il “Fondo Ielmini”

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Carlo Balzaretti e Davide Ielmini

GALLARATE – “Toccarsi con la musica in un pelle-a-pelle sonoro”: ne parla Giovanni Gugg – docente di Antropologia urbana all’Università Federico II di Napoli – nella sua intervista inserita, tra tante altre, nel libro “La musica ci salverà” di Davide Ielmini (Zecchini Editore).
Ha preso il via da qui, e dai concetti forti di ritmo e ritualità (elementi arcaici ma positivi), l’evento “Il giro della musica in 78 minuti – Perché la musica fa bene. A tutti” organizzato oggi, sabato 16 marzo, al conservatorio “G. Puccini” con Ielmini, giornalista e critico musicale, il maestro Carlo Balzaretti, direttore dell’istituto di Gallarate, e Silvia Del Zoppo, docente di Storia della musica, in occasione della seconda edizione di Vinyl Vintage Venue.

Un circolo virtuoso per il benessere psicofisico dell’uomo

Un incontro-dibattito per ristabilire quel ruolo sociale della musica, e quindi anche educativo, sul quale è bene insistere: “La musica nella cultura, la musica come cultura”, dice l’etnomusicologo Alan P. Merriam, ma anche “capitale culturale” che si fa “capitale sociale”. Che, per l’appunto, fa bene a tutti. Lo sottolinea una ricerca condotta dalla piattaforma francese di musica in streaming Deezer su un campione di 7500 persone.
Analizzando le loro abitudini di ascolto, si è scoperto che 78 minuti al giorno di musica aiutano ad innescare un circolo virtuoso per il benessere psicofisico dell’uomo. A patto, però, che questa “terapia” la si spacchetti in cinque diversi generi per sollecitare tutte le possibili sensazioni umane: 14 minuti di musica confortante per sentirsi felici (18%), 16 minuti di musica rilassante (20,5%), 16 minuti di musica per superare la tristezza (20,5%), 15 minuti di musica motivante per favorire la concentrazione (19%) e 17 minuti di musica per gestire la rabbia al meglio (22%).
Perché, sottolinea Paolo Caneva, musicoterapeuta controcorrente intervistato in “La musica ci salverà”: “Suonare è come mangiare. Anche se non c’è una playlist valida per tutti, i brani musicali sono come ricette: abbiamo bisogno delle nostre certezze. Abbiamo bisogno di usare nuovamente le mani per battere un tamburo, per sederci intorno ad un cerchio e riscoprire la community music: ritrovare il potere aggregante dei suoni”.

Balzaretti e Ielmini con Silvia Del Zoppo

Dal Cinquecento al jazz in quasi duemila cd

Quindi per sentirsi bene bisogna ascoltare. E questo è possibile, e riesce meglio, se si ha a disposizione una “riserva” di materiale fonografico – su supporto fisico – che si rigenera nel tempo. Il Puccini è all’avanguardia anche su questo fronte perché negli anni si è posto come obiettivo quello di diventare punto di riferimento, a livello nazionale, nella raccolta e cura di vinili, cd, rulli, cilindri. Da poco è stato costituito quello che Balzaretti definisce “Fondo Ielmini”: una donazione, da parte del giornalista, di quasi duemila cd che abbracciano un arco temporale di scrittura e interpretazione musicale che va dal sedicesimo secolo fino al jazz dei giorni nostri.
La finalità di questa scelta, basata su responsabilità ed etica, è principalmente una. A dirlo sono il direttore e Ielmini stesso: «L’energia, l’entusiasmo, le novità che sanno portare le nuove generazioni al mondo, anche in contesti artistici, meritano la nostra attenzione. Condividere questo materiale sonoro con chi, oggi, ha deciso di investire sulla bellezza, e su ciò che potrà rappresentare per l’umanità, è un passo importante, che ci auguriamo possa fare da stimolo agli studenti del nostro conservatorio, ma anche alle scuole di tutto il territorio e delle realtà locali vicine. Con il “Fondo Ielmini”, già da oggi, questi giovani avranno a disposizione un patrimonio culturale vasto con il quale poter confrontare le loro idee e le loro sensibilità musicali. Un’occasione di crescita basata, come è giusto che sia, anche sulla curiosità».
«Il “Fondo Ielmini” – queste le parole di Del Zoppo, giornalista per MusicPaper – va ad arricchire la discoteca del conservatorio Puccini, una delle eccellenze del nostro istituto. Il cospicuo patrimonio di registrazioni, tra le quali anche incisioni storiche e vere e proprie rarità discografiche, non costituisce solamente un prezioso supporto a una didattica che parta dall’ascolto, ma rappresenta soprattutto un’imprescindibile risorsa per progetti di ricerca in ambito artistico, performativo e interpretativo».

Il ritorno del vinile nei negozi di dischi

Un patrimonio vero e proprio quello a disposizione degli studenti del Puccini che, con l’evento “Il giro della musica in 78 minuti”, ha celebrato proprio la nascita del vinile a 78 giri. In gommalacca, inventato da Emile Berliner e commercializzato negli Stati Uniti nel 1889.
Il disco microsolco di vinile venne inventato, invece, da Peter Carl Goldmark e introdotto sul mercato nei tardi anni Quaranta del Novecento: un prodotto pronto a rivoluzionare in modo definitivo il modo in cui la musica sarebbe stata consumata durante tutto il ventesimo secolo. E oggi, che agli anni Duemila ci abbiamo fatto l’abitudine, il vinile è tornato nei negozi (quei pochi che ancora resistono) di dischi. A comunicare i dati del consumo di musica è la Fimi, la Federazione Industria Musicale Italiana. I dati del primo semestre 2023 dicono che:

  • Il digitale raccoglie complessivamente l’84% del mercato musicale
  • Il fisico, cd e vinili, pari oggi al 16% (+9,4%) è diviso tra vinile, che cresce al 14,3%, e il cd che, anche se ormai giunto alla fine del suo ciclo vitale (diventando così il supporto musicale meno longevo della storia), sale del 5,3%

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