«Un furgone con pedana per Mino»: gli amici di Busto lanciano una raccolta fondi

Mino D'Angela sulla carrozzella, dietro di lui (da sx) Frank Nardiello, Alessandro Albani e Manuel Pullano

BUSTO ARSIZIO – Una raccolta fondi per aiutare Mino D’Angela, 45enne disabile originario di Busto Arsizio che oggi vive in Sardegna con la sua famiglia, ad acquistare un furgone con una pedana per la sua carrozzella elettrica. L’hanno lanciata due suoi amici, Manuel e Frank, con il sostegno del consigliere comunale di Busto Alessandro Albani: Mino, affetto da focomelia congenita, ha un braccio solo e soffre di una tendinite degenerativa alla spalla e al gomito per via del sovraccarico di sforzi che è costretto a compiere per caricare la carrozzella manuale sulla sua auto.

La storia

«Ripetere 15-20 volte al giorno le manovre che faccio per caricare a peso con un solo braccio la carrozzella sulla mia Ford Fiesta, e poi farla scendere, provoca questo sovraccarico – racconta il 45enne – io a casa ho la carrozzella elettrica, ma nella mia auto non entra. Ci vorrebbe un furgone adattato con pedana per la salita e la discesa automatica, ma costa 70mila euro». Mino è Cosimo D’Angela, 45 anni, originario di Busto Arsizio. Focomelico dalla nascita, è senza entrambi gli arti inferiori e senza l’arto superiore sinistro. Ha lavorato nella sua Busto come operaio metalmeccanico, prima alla Ital di corso Sempione e poi alla TMC Transformers in zona industriale, fino a quando non è stato dichiarato inabile al lavoro a causa dell’eccessivo sovraccarico al braccio che gli ha procurato una tendinite degenerativa. Oggi vive in Sardegna con la moglie Elisa (sarda di origine) e il figlioletto Daniel, ma spesso torna a Busto a trovare i genitori e gli amici.

Gli amici

Sono due di loro, Manuel Pullano e Francesco “Frank” Nardiello, che lo stanno sostenendo in questa battaglia. Perché per primi hanno notato le preoccupazioni di Mino nei confronti dell’aggravarsi della tendinite degenerativa di cui soffre. «Da uno che ha sempre affrontato la vita con il sorriso sulle labbra e con autoironia, non potevamo accettare certe riflessioni piene di sconforto rispetto al peggioramento di questa patologia che purtroppo non è curabile – rivela Frank – così abbiamo pensato a lanciare una raccolta fondi per acquistare un nuovo mezzo con pedana, perché l’unica soluzione per Mino è tutelare il braccio evitando di sovraccaricarlo». Del resto le istituzioni sanitarie, che forniscono gratuitamente gli ausili come la carrozzella elettrica, non danno nessun tipo di sostegno economico (se non l’IVA agevolata) per adattare i mezzi di trasporto.

La sfida

Una sfida: «Siamo convinti che ci sarà empatia e aiuto per Mino» ne è certo Frank. «Mino – aggiunge Manuel – mi ha tenuto in braccio da piccolo e ora, oltre che aiutarlo fisicamente nei suoi movimenti, con questo appello vorrei “tenerlo io in braccio” io, dicendo a quante più persone possibili di sostenerlo, anche con un piccolissimo gesto che sentono in cuor loro, così da salvaguardare l’unico mezzo che ha, il braccio, e poter continuare a vivere senza peggiorare ulteriormente la sua difficoltà». All’appello si unisce Alessandro Albani: «Chi può sostenere questa raccolta lo faccia con un gesto concreto e con una donazione. Al di là della forza di volontà per reagire alla sua disabilità, ora la priorità per la sua vita e per la sua salute è che Mino tuteli il suo braccio, e per farlo è necessario il van da adattare alle sue esigenze».

Le coordinate

La raccolta firme è stata attivata anche online sulla piattaforma gofundme. Per donare si può versare sul conto corrente il cui IBAN è IT60O0306234210000002368458, oppure su Paypal scrivendo a mino.elisa@alice.it, o ancora sulla Postepay numero 5333 1712 0143 2701 (Codice fiscale DNGCSM78P02B300Z). Ogni donazione è importante per vincere la battaglia di Mino D’Angela.

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