Varese, approvato il cronoprogramma del Castello di Belforte: fine lavori nel 2026

VARESE – La giunta comunale di Varese ha approvato la documentazione richiesta dal Segretariato Generale del Ministero della Cultura in merito alla riqualificazione del Castello di Belforte, intervento per il quale Palazzo Estense ha ottenuto un contributo di 5 milioni di euro attraverso il fondo “Grandi Progetti Beni Culturali”. Tra i documenti che l’amministrazione invierà a Roma anche il cronoprogramma, che scandisce gli step dell’intervento.

Inizio lavori nel 2023, fine nel 2026

Le prime attività a partire, già da quest’estate, saranno interventi propedeutici di disboscamento e messa in sicurezza dell’area, con quattro diverse lavorazioni tra 2022 e 2023. Tra l’estate e l’autunno partirà la procedura per l’affidamento della progettazione della messa in sicurezza del complesso, dell’esecuzione del rilievo strumentale e per l’elaborazione del progetto preliminare. Tra fine 2022 e inizio 2023 seguiranno la progettazione definitiva e quella esecutiva. Nell’estate del prossimo anno la gara di affidamento dei lavori, con la consegna del cantiere per l’autunno. I lavori (nella foto sotto una delle planimetrie che compongono la documentazione tecnica) hanno una durata stimata di 38 mesi, con la conclusione prevista per fine 2026.

Stimati 10mila visitatori all’anno

L’altro documento approvato dalla giunta per il successivo inoltro al Ministero è il piano finanziario dell’intervento, che prevede un importo totale di oltre 7 milioni di euro. Nella relazione vengono anche illustrate le prospettive future del Castello una volta riqualificato. «Il patrimonio storico recuperato – si legge nel documento – diverrebbe parte del percorso museale cittadino, con respiro territoriale non solo locale ma provinciale e regionale. Per il Castello si passerebbe dal totale degrado attuale a una riqualificazione tecnicamente d’avanguardia e ad alta sostenibilità ambientale; di forte e innovativo richiamo educativo-culturale e turistico, stimabile nell’afflusso di 10.000 visitatori/anno oltre a scuole e associazioni; nonché con valenza sociale di creazione d’identità nelle fasi di progettazione e gestione partecipata e formativo- professionale nella lunga fase di cantiere aperto».