Varese che si muove: approvati i piani di rigenerazione per le aree dismesse

varese cantiere stazioni

VARESE – «La città che si muove». E’ con queste parole che la giunta Galimberti vuole definire la Varese del futuro. Un progetto che si sta concretizzando passo dopo passo, e il primo tassello è avvenuto proprio al consiglio comunale di ieri, martedì 30 marzo, quando Palazzo Estense ha approvato le 4 delibere per la rigenerazione urbana basate su tre principi cardine: zero consumo suolo, recupero di aree dismesse e degradate e una nuova vita al costruito.

Zero consumo

Dal masterplan del comparto Stazioni, la demolizione dell’ex fonderia di via Bainsizza, l’ex Enel, l’ex segheria in via Carcano, l’accordo di programma per l’area dell’ex Malerba. Questi sono solo alcuni esempi tangibili del programma di rigenerazione urbana della città giardino.

Le parole d’ordine sono rigenerare l’esistente e zero consumo di suolo. Là dove ci sono stabili abbandonati e aree dismesse, si incentiva la trasformazione per far rinascere zone un tempo al centro della vita cittadina e ora in stato di degrado da tanti anni. E’ questa l’idea della giunta Galimberti che ieri, martedì 30 marzo, ha approvato 4 delibere per dare un’ulteriore spinta alle attività di rigenerazione urbana, con l’intento di ridurre i fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, e al contrario migliorare la qualità del tessuto urbano. Insomma, tra la città inerte, che si ripiega su stessa, e quella che vive e si muove, Varese sceglie la seconda versione.

Nuova vita

Al centro dell’interesse sono tutte quelle zone edificate, con stabili vecchi e privi di pregio, e ora dismesse. L’obiettivo è incentivare il loro riutilizzo ed evitare che si vada a consumare suolo libero per costruire, attraverso la semplificazione e accelerazione dei procedimenti amministrativi, la riduzione dei costi, il supporto tecnico amministrativo, incentivando inoltre gli interventi di rigenerazione di elevata qualità ambientale, con la valorizzazione e sviluppo di infrastrutture verdi multifunzionali.

Muoviamoci verso il futuro

«Le città che non si muovono e non ragionano su se stesse, arretrano», ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Civati. «In un contesto complesso come quello attuale, con la crisi economica e sociale da una parte e dall’altra con l’aumento di competizione e attrattività dell’area metropolitana di Milano, che sta vivendo un periodo fiorente di riqualificazione, la nostra sfida è quella di favorire e rendere più convenienti gli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente, con particolare attenzione agli stabili abbandonati, per riqualificare le aree dismesse e riconnetterle con il territorio circostante, senza consumare suolo libero per edificare».

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