Fratelli d’Italia, a Varese troppi candidati per le Regionali. Scontro Gallarate-Busto 

Varese fdi elezioni regionali

VARESE – Il direttivo che non viene convocato, la rappresentanza territoriale che non viene rispettata, le gerarchie che non coincidono con le scelte, le correnti che tirano la giacca ai rispettivi padrini. E’ sempre più un caso la lista degli otto candidati che Fratelli d’Italia presenterà in provincia di Varese per le Regionali 2022. Perché il carro dei vincitori fa gola a troppi, ma sul carro tutti non ci stanno. E così il momento delle scelte continua a essere rimandato, perché il rischio è che si trasformi in un detonatore. 

Il direttivo? 

Como ha già chiuso, a Monza e Brianza la lista è nota da tempo, a Milano ci sono già persino fuori i manifesti. Perché il 12 e 13 febbraio, giorni delle elezioni in Lombardia, sono dietro l’angolo. Ma Varese è ancora in alto mare e non c’è una data di convocazione del direttivo che – prassi vorrebbe – dovrebbe valutare le candidature sul tavolo e procedere con la compilazione della lista da mandare al Regionale per la validazione. Ma come già successo lo scorso ottobre per le Politiche, anche stavolta il passaggio intermedio rischia di saltare. E i colonnelli si rivoltano.

I dualismi che non tornano 

Il coordinatore provinciale Andrea Pellicini sa benissimo infatti che, nel rispetto della rappresentanza territoriale, non passerebbe mai la doppia proposta di Gallarate, che alla candidatura avanzata in tempi non sospetti da Giuseppe De Bernardi Martignoni pretende ora di aggiungere anche quella di Francesca Caruso, rimasta esclusa dalla corsa per il Senato lo scorso autunno. Alla stessa stregua, in sede di direttivo sarebbe difficile spiegare perché si candida un vicecoordinatore provinciale, Caruso, e si esclude l’altro parigrado, Paolo Bassetti, che oltretutto rappresenterebbe una zona della provincia al momento scoperta. Infine c’è Luciano Lista che preme e il nodo Checco Lattuada che crea notevoli grattacapi: il candidato di Busto fa seriamente paura ai competitor interni che le stanno provando tutte per metterlo in imbarazzo davanti al Regionale nel tentativo di farlo escludere, compreso rivangare quel saluto romano allo Speroni di cui, peraltro, è stato assolto dalla magistratura perché il fatto non sussisteva. Lo vorrebbero sostituire con il cassanese Edoardo Franchin, con un bacino potenziale di voti decisamente minore o comunque non sufficiente a impensierire la strategia dell’asse Caruso-Pellicini-Martignoni. Già lo scorso luglio appariva evidente che per loro i posti sarebbero stati due per tre (LEGGI L’ARTICOLO QUI SOTTO). E ora i nodi sono tutti venuti al pettine. 

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