Teatro e musica, Varese rende omaggio a Dario Fo con il Festival dei Mezaràt

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VARESE – A fare da anteprima al Varese Estense Festival Menotti prende avvio un nuovo e importante progetto pensato per celebrare la figura di Dario Fo (Sangiano, 1926), e della compagna e co-autrice degli spettacoli Franca Rame, proprio nei territori che gli hanno dato i natali e che hanno visto tanta dell’attività artistica di entrambi. Un omaggio a due grandi artisti che tanto hanno dato al territorio e alla cultura teatrale, umana e sociale: il Festival, che è stato presentato oggi, martedì 9 aprile, a Villa Recalcati, vede il coinvolgimento e il sostegno dei Comuni di Sangiano e Luino, della Fondazione Comi di Luino e la collaborazione di Ascom Confcommercio Luino e Provincia di Varese. Si svolgerà inoltre con il patrocinio della Fondazione Fo Rame e dell’Archivio omonimo, che rappresenta fonte di notizie e contenuti fondamentali per l’attività di ricerca su Dario Fo e Franca Rame.

Un impulso per il turismo culturale

«Il Festival dei Mezaràt – ha detto Serena Nardi, ideatrice e direttrice artistica dell’evento – vuole rendere omaggio a Dario Fo e Franca Rame, ma in particolare a Fo, vissuto tra Sangiano e Luino. L’immagine del manifestazione è la copertina del libro “Il paese di mezaràt”, un autoritratto di Fo, un tributo alla sua passione per l’arte pittorica, che ha sempre affiancato alla sua professione di attore e drammaturgo. È stato un lavoro lungo ma entusiasmante creare questa rete di collaborazioni per ricordare i coniugi Fo e Rame e il loro straordinario lavoro per la cultura mondiale: sarà la prima edizione del Festival e speriamo non sia l’ultima. Il suo titolo è stato suggerito da Mattea Fo, nipote di Dario e presidente della Fondazione Fo Rame. La promozione del nostro territorio, e delle figure artistiche che lo hanno abitato, è una componente necessaria del Festival Estense e mira soprattutto a dare impulso al turismo culturale che per Varese rappresenterebbe un motore di opportunità in ogni senso».

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L’intitolazione del Sociale di Luino e i luoghi simbolo a Sangiano

«Sono onorato di aver avuto l’opportunità di conoscere Serena – così Matteo Marchesi – che grazie al suo stimolo, ha condotto me, sindaco di Sangiano, e Martina Di Foggia, consigliera comunale con delega alla Cultura, a partecipare a questo progetto. Il paese natio di Dario omaggerà i suoi cittadini e la famiglia Fo con un impegno dell’amministrazione al ricordo, contestualmente a un utile percorso turistico che avvalora di prestigio la nostra comunità.
Non tutti i paesi possono avere l’onore di aver dato nascita ad un premio Nobel. Confidiamo che i momenti siano partecipati e occasione per omaggiare una fattiva collaborazione con gli enti co-organizzatori: dunque il Comune di Leggiuno, il Centro Ricreativo di Leggiuno, di Sangiano e l’associazione storico-culturale Lezedunum, che più di tutte, grazie all’aiuto dello storico Francesco Parnisari, ci ha aiutato sui contenuti. Si è lavorato a lungo per la realizzazione di un progetto che ha estrema importanza per la comunità per riscoprire dei simboli che rimangano sul territorio nel corso del tempo. In questo verranno affisse delle targhe per il paese e la piazza centrale di Sangiano verrà intitolata a Dario Fo e Franca Rame. Ringrazio il Centro Sociale Anziani e il Centro ricreativo di Leggiuno per il murales che hanno donato, e che verrà inaugurato. Il Comune di Leggiuno è patrocinatore e coordinatore della serata musicale. Un ringraziamento speciale va alla famiglia Fo, che ha aiutato a riscoprire, con uno studioso storico, documenti familiari negli archivi delle ferrovie, avvalorando la famiglia di nuovi dati e contribuendo all’apposizione delle targhe in paese. Solo facendo rete tra i Comuni, è possibile pensare di offrire programmi culturali di qualità, diventando appetibili agli sponsor privati, perché i Comuni da soli non possono far molto».
Come ha ricordato Enrico Bianchi, sindaco di Luino, «Dario Fo è stato il sesto premio Nobel italiano, eppure non è ben omaggiato. C’è un pregiudizio ideologico nei suoi confronti e un festival in suo onore è un valore aggiunto per la provincia di Varese perché era un personaggio non solo di Leggiuno, ma dell’intero territorio, conosciuto da tutti. Il Teatro Sociale di Luino diventerà proprietà del Comune e verrà intitolato a Dario Fo e Franca Rame: è un luogo che lo rappresenta appieno. Ci sono spazi a Luino dedicati ad altre figure importanti, ma non a Fo che, prima di oggi, era “un grande assente”».

La valorizzazione del patrimonio storico

«Dopo anni difficili, ci si è abituati a guardare al futuro in tempi ridotti – ha osservato Fausto Turci, direttore della Fondazione Comi – ma ora la Fondazione vuole allargare il proprio sguardo. Gestisce una Rsa e finora ha previsto solo iniziative legate ai servizi sociosanitari: adesso è necessario allargare l’orizzonte delle iniziative verso la cultura. I pazienti che entrano nella Rsa vogliono iniziare una nuova vita e il contributo della Fondazione al Festival renderà partecipi gli anziani in questa iniziativa. Le fondazioni no profit come questa possono e devono avere un ruolo importante nel sociale».
«La Provincia – queste le parole del presidente Marco Magrini – è un punto di incontro tra tutte le figure che contribuiscono al Festival. In quest’anno di presidenza stiamo lavorando moltissimo sulla promozione della cultura nel territorio assieme a Camera di Commercio; presenteremo un progetto in questo senso da oltre due milioni di euro che vedrà un grosso investimento su Santa Caterina del Sasso, per un museo di arte sacra, e stiamo pensando anche a un biglietto unico.
È importante valorizzare il patrimonio storico e culturale del territorio, che ha dato i natali a tante figure importanti. Il Festival dei Mezaràt è quindi un’iniziativa che valorizza il nostro patrimonio storico e dà all’area grande rilevanza. È un atto dovuto ma anche l’ennesimo passo per promuovere cultura e territorio insieme, andando oltre gli schieramenti politici. È fondamentale che il teatro coinvolga le scuole per smuovere le coscienze delle nuove generazioni perché è essenziale per il miglioramento della coscienza cittadina».

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Un progetto di riscoperta delle famiglie Fo e e Rame

«Oltre allo studio e riscoperta della famiglia Rame si sta cercando di riportare alla luce la storia della famiglia Fo, che ha avuto un ruolo anche nella Resistenza, e il festival sarà un’occasione per valorizzare la figura di un artista a tutto tondo», ha annunciato Mattea Fo, che ha anche espresso il proprio favore riguardo alla proposta di una futura esposizione dei dipinti di Dario Fo a Villa Recalcati. «La speranza è che il progetto perduri nel tempo, perché estremamente importante per la nostra famiglia. Il nonno arrivò a teatro senza conoscenze, inserito poi in una compagnia dove conobbe Franca, tanto che disse poi che vivere con lei “è stato come andare a scuola di teatro”».
Franco Vitella, presidente di Confcommercio ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: «Una grande opportunità. Io la vedo dal punto di vista del turismo, sia locale che straniero: abbiamo tanto ma a volte capita che venga svilito da noi stessi. Mentre invece il Festival dei Mezaràt è il viatico per il rilancio del nostro territorio».
Ha chiuso gli interventi il giornalista Diego Pisati, che presenterà il libro “Al principio di fu Pio Rame”: «Fo e Menotti sono figure di pieno valore, ma divisive politicamente e purtroppo ostacolate. Fo ha sempre rivendicato la sua identità varesina. Fo aveva un rapporto contraddittorio con la Prealpina, definita inizialmente come “sputacchiera”, ma in seguito, in un’intervista, dichiarò che era “il giornale della sua Varese”».

Dai Mezaràt al Varese Estense Festival

Nardi, che ha ringraziato in particolare Di Foggia, e Giuseppe Terziroli per la consulenza artistica offerta, ha sottolineato che il Festival dei Mezaràt avvierà verso il Varese Estense Festival, nato per valorizzare la figura di Francesco III D’Este e da due anni intitolato al compositore Gian Carlo Menotti, nato a Cadegliano Viconago: «Sarà presentato a maggio e quest’anno ruoterà intorno al liberty a Varese, con un infinità di eventi ad hoc spalmati su tutto il territorio. Non ha ricevuto il sostegno finanziario del Comune: sono dispiaciuta, probabilmente è successo per un punteggio stilato in base alle varie proposte. Non so il perché, sono molto addolorata e non lo ritengo spiegabile alla luce del lavoro fatto in tutto questo tempo per riportare la produzione lirica a Varese, che nell’Ottocento in quest’ambito era seconda a livello nazionale solo alla Scala di Milano. Continuerò perché il Varese Estense Festival diventi un appuntamento territoriale: l’ente propulsivo sarà la Provincia».

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Il programma

Tutti gli spettacoli del Festival dei Mezaràt saranno a ingresso gratuito. Qui di seguito sono indicati gli appuntamenti in programma:

Venerdì 10 maggio, 10.30, Salone Convegni Provincia di Varese

  • Inaugurazione Festival e presentazione del libro “Al principio ci fu Pio Rame” di Laura Fusaro (editore Macchione)

Sabato 11 maggio, 21.00, Teatro Sociale di Luino

  • “Mistero buffo” di Dario Fo e Franca Rame, spettacolo teatrale con Mario Pirovano

Venerdì 17 maggio, 21.00, Teatro Domus Pacis di Leggiuno

  • Serata musicale con il gruppo Sem Chi Inscì. Canzoni di Dario Fo ed Enzo Jannacci. Intermezzi narrativi a cura di Francesco Parnisari, storico locale ed esperto della storia di Sangiano.

Sabato 18 maggio, Sangiano

  • Passeggiata-tour lungo le vie di Sangiano che segue le targhe affisse lungo il paese che ripercorrono alcuni passi de “Il paese dei Mezaràt” scritto da Dario Fo (nel quale racconta i suoi luoghi d’infanzia, tra cui Sangiano). Il tour sarà guidato da Francesco Parnisari che racconterà il paese ai tempi di Dario Fo.

Sabato 25 maggio, Sangiano e Luino

  • Intitolazione della piazza centrale di Sangiano a Dario Fo e Franca Rame
    Seguirà affissione del murale realizzato dall’associazione Centro Anziani di Leggiuno. Con la presenza di Jacopo e Mattea Fo, presidente della Fondazione Fo-Rame.
  • “Com’è essere figlio di Franca Rame e Dario Fo”, Teatro Sociale di Luino, 21.00
    Spettacolo teatrale di e con Jacopo Fo

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