Varese, il centrodestra barcolla ma la Lega non molla: «Forza Italia dia garanzie»

Pinti e Bianchi (Lega) lavorano ai fianchi Battaglia e Galparoli (Forza Italia)

VARESE – La crisi c’è. Ma, siccome il Natale è vicino, è probabile che tutto finirà con un brindisi, una fetta di panettone e gli auguri con parole intrise di soddisfazione per la ritrovata unità dopo gli ultimi e consecutivi sbandamenti, che hanno lasciato ammaccature sulla carrozzeria del centrodestra varesino. E portato Forza Italia ad aprire un dialogo (non ancora organico, ma avanzato) nel campo aperto di una parte del centrosinistra. Teoria, per intenderci, messa sul tavolo di Palazzo Estense dal sindaco Davide Galimberti e che trova il sostegno anche all’interno del Pd, ma non di tutto il Pd. Ma andiamo con ordine.

Segnali di crisi e di dialogo

L’appello all’unità in consiglio pronunciata diaMatteo Bianchi, caduto nel vuoto con l’uscita dall’aula dei forzisti e la successiva entrata a gamba tesa del commissario cittadino del Carroccio Marco Pinti sono indizi che fanno capire qual è la situazione dentro la coalizione. Se poi si aggiungono la partita sulla nomina del nuovo componente in Alfa (con una parte del Pd e di Forza Italia che convergono su un candidato alternativo a quello espresso dalla segreteria dem in accordo con la Lega) e i flussi di voti delle provinciali quel che viene fuori è un quadro geopolitico magmatico e caratterizzato da movimenti trasversali, che si riverberano dentro le coalizioni e i partiti stessi. Non è detto però, che tutti i dettagli siano tasselli del medesimo puzzle. Ma, come nel famoso passatempo della Settimana enigmistica, se si uniscono tutti i puntini numerati vien fuori la parola… “caos”. In questo caso centrodestra.

Il confronto dal balcone

E a conferma di questo ci sono altri dettagli, di quelli che non si vedono, ma si conoscono. Il primo è il “siparietto del balcone”, avvenuto qualche giorno fa. Quando al gazebo del Pd in piazza del Garibaldino (sabato 18 dicembre), il forzista Piero Galparoli (dopo i fatti del consiglio comunale e a urne delle provinciali aperte) si è fermato a chiacchierare con il sindaco Davide Galimberti. Nulla di male, per carità. Ma sul balcone della sede leghista, che si affaccia proprio sulla piazza, alcuni esponenti del Carroccio hanno dialogato e ironizzato a distanza e ad alta voce sull’intesa del duo “Galimba – Galpa”.

Il caso Forza Italia sui tavoli regionali

Ma non solo. Nei giorni successivi all’uscita dall’aula consigliare, l’atteggiamento dei forzisti è stato argomento (di informazione, più che di discussione) sul tavolo del centrodestra regionale. Dove, si sussurra, pare che la scelta fatta di non votare contro le linee programmatiche dell’amministrazione non sia stata presa bene anche dagli altri alleati. Vertici regionali che al momento però non scendono in campo. Tocca ai locali dipanare la matassa. E qui il cinema è in corso. Con l’ultima scena (in ordine cronologico) andata in onda ieri (lunedì 20 dicembre), giorno in cui si sarebbe dovuto tenere un summit della coalizione cittadina per chiarire e riprendere il discorso comune di come fare opposizione a partire dai nomi da mettere nei consigli di quartiere.

Vertici azzurri “alla macchia”

Incontro che è saltato. Motivo? I leghisti dicono (a microfoni spenti) per colpa dei forzisti. O meglio dei vertici cittadini del partito di Berlusconi. Pare, infatti, che la richiesta del Carroccio fosse quella di avere un confronto schietto con Domenico Battaglia (commissario cittadino) e Piero Galparoli. Ma la riposta azzurra sarebbe stata: “Viene Simone Longhini“. Indicazione letta in casa Lega come la volontà di dribblare il problema. E da qui la scelta di annullare l’incontro.

Ma la Lega, a questo punto ricompattata, non molla. E porterà la questione al provinciale di coalizione, che si riunirà nelle prossime ore. E durante il quale l’obiettivo finale incassare la garanzia di fedeltà e arrivare a brindare al ritorno del “figliol prodigo”. Ma prima, ci saranno un po’ di sassolini da togliere dalle scarpe leghisti.