Varese, il centrodestra “infiamma” il consiglio. Ma i punti più spinosi slittano

VARESE – Altro che Cenerentola al gran ballo, il consiglio comunale di ieri sera (martedì 7 giugno) si è infiammato proprio allo scoccare della mezzanotte. E da lì in poi si sono susseguiti 60 minuti abbondanti di battaglia dialettica tra il centrodestra – per la prima volta da ottobre a oggi – compatto e deciso a dare filo da torcere e il centrosinistra il quale, oltre a saper di poter contare sui numeri, ha trovato tra le sue fila i “falchetti”, ovvero il gruppo più giovane dei dem, decisi a non concedere un millimetro agli avversari. Oggetto del contendere: la modifica del regolamento della commissione paesaggistica e la lettera, del Il Consiglio di Disciplina dell’Ordine Architetti di Varese, il cui presidente è Angelo Del Corso, noto professionista ed esponente di Varese 2.0 (fa notare qualcuno in maniera sibillina nei corridoi di Palazzo) indirizzata a tutti i consiglieri ma non “distribuita”.

Ed è lì, a partire da quella lettera in cui si invita i consiglieri a riflettere sull’adozione delle modifiche portate in discussione dall’assessore Civati, e sull’opportunità di rinviare il punto che il consiglio si è arenato. Tanto che il punto è slittato alla prossima seduta, dove verrà votato così com’è e che la mozione firmata dalla leghista Bison sulle pietre d’inciampo non è stata nemmeno introdotta.

Centrodestra compatto

E’ forse questo il dato politico emerso nella seduta a Palazzo Estense. Le opposizioni per la prima volta danno battaglia, calano la carta della lettera dell’ordine non distribuita ai consiglieri e chiedono il ritiro del punto sulla commissione paesaggio. «Quanto sottolineato nella lettere dell’ordine merita una più approfondita riflessione», dicono in sostanza i consiglieri di opposizione.

La maggioranza, con qualche slalom, anche da parte del presidente del consiglio Coen Porisini, per la prima volta messo a dura prova dal fuoco fila delle opposizioni, regge. E anche chi, tra le fila della maggioranza, nutriva e nutre dubbi sulle modifiche proposte resta sottocoperta, sguscia in corridoio nei momenti più caldi della discussione e, visto il rinvio della discussione alla fine scampa un voto a favore ma poco convinto.

I Falchetti e la voce fuori dal coro

Gran lavoro per il capogruppo del Pd Giacomo Fisco, che come il playmaker delle squadra di basket indica con la mano cosa votare e come votare. E mentre la discussione si infiamma, Fisco fa l’elastico tra i posti dei singoli consiglieri, i corridoi e il tavolo della giunta per compattare, far passare le indicazioni e tenere le fila compatte. Anzi sono proprio i giovani, per voce di Fisco, a dare il segnale fuori microfono: “Non votiamo il ritiro. Il punto si discute”. Ed è in quel momento che Bianchi dai banchi leghisti, rivolgendosi proprio ai giovani della truppa dem, risponde con un “ricordatevi che in politica a volte la maggioranza deve anche saper concedere qualcosa”. Frase che cade nel vuoto e che fa spiccare il volo ai “Falchetti dem”, decisi a non lasciare “nemmeno un briciola”. E che per la prima volta lasciano il segno in maniera plateale e non più a rimorchio. Insomma, hanno spiccato il volo.

Nonostante Luca Paris, il quale conferma di avere il coraggio di cantare fuori dal coro e di aprire a quanto chiesto dalle minoranze. «Non c’è nulla di male riflettere ulteriormente sulla questione come è stato chiesto». Riflessione che cade nel vuoto.

Quindi?

Al tirar delle somme, quando ormai l’una di notte è vicina, arriva la doppia decisione che di fatto lascia le bocce ferme, consente a tutti di gridare vittoria (e al contempo accusare il fronte avversario) e che, di fatto, soddisfa in maniera salomonica entrambe le richieste. La maggioranza, poiché ai voti il punto non è stato ritirato e la minoranza poiché, nella riunione notturna dei capigruppi, si è deciso di sospendere la seduta. Quindi le modifiche al regolamento della commissione paesaggistica sono state rimandare e soprattutto (e qui forse sta il trucco di tutti i gruppi in consiglio) rinvio della mozione leghista sullAnpi. Mozione che ha richiamato un po’ di pubblico (altra notizia ndr), deluso dall’inutile attesa, ma che ha evitato di inciampare sulle pietre d’inciampo.

Il prologo. La condanna della manifestazione antiproibizionista

Seduta che si è aperta con la surroga di Francesca Ciappina e l’ingresso in consiglio di Giulia Mazzitelli (nella foto sotto).

A riportare l’attenzione sulla manifestazione antiproibizionista andata in scena domenica in piazza Repubblica è stato il consigliere di Varese Ideale Stefano Clerici che ha ribadito la sua grande sorpresa «per quanto visto in pieno centro, con la polizia locale e la polizia di Stato lì a vedere quanto stava accadendo senza intervenire. Una brutta pagina per l’immagine della nostra città per via di un gruppo di persone che, senza alcun problema e in nome della liberalizzazione delle droghe, ha fatto uso di sostanze stupefacenti non solo leggere».

«Serve attenzione da parte del consiglio comunale – ha detto Matteo Bianchi presente in sala “griffato” a tema referendum sulla giustizia – fatta salva la libertà di manifestare le proprie idee, però manifesto preoccupazione per la situazioni di illegalità che si sono registrate durante la manifestazione di domenica in piazza Repubblica. E sottolineo la poca attenzione da parte di questa amministrazione nel concedere l’autorizzazione a certe manifestazioni».

Durissima la condanna della manifestazione anche da parte di Salvatore Giordano (Fratelli d’Italia) e del consigliere leghista Emanuela Monti.