Ciak, si scrive: il regista di Varese Manenti debutta con il romanzo “Glitch”

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VARESE – «Fin dall’inizio vengono presentate due versioni di ciò che sta succedendo: una è quella del lettore e l’altra è del protagonista, un ragazzo problematico che vive con la nonna e realizza graffiti in anonimato». Così Andrea Manenti, regista pubblicitario e musicista di Varese ora residente a Roma, ha parlato di “Glitch”, suo esordio letterario per “La nuova carne”, casa editrice e rivista online per cui ha già pubblicato diversi racconti. L’uscita del romanzo è prevista dopo Pasqua: «Il suo fulcro è come si sviluppa, fin dal principio, l’intreccio della trama: dal futuro giunge una missione di alcuni fedeli, alla ricerca dei graffiti del profeta che ha dato vita alla loro storica fede: sono scomparsi tutti, eccetto il primo della serie».

Fantascienza e weird

«Ma il ragazzo – ha sottolineato Manenti – non corrisponde per niente a ciò che loro si aspettavano. Anzi, sembra che il tutto sia un suo viaggio mentale, allucinatorio: un dubbio che persisterà dall’inizio alla fine. Un doppia chiave di lettura quindi, per cui collocherei “Glitch” nell’ambito del genere weird; per il tema dei viaggi nel tempo il farebbe parte del macrogenere della fantascienza, ma si tratta di una fantascienza anche dai tratti postmoderni, e perciò weird. Questa ambientazione potrebbe avvicinarsi a quelle delineate da Chuck Palahniuk, scrittore che mischia i generi ed è molto divertente, o da Kurt Vonnegut, che è disperato ma esorcizza con l’ironia».

Presentazione in anteprima a Marginalia

Come ha aggiunto l’autore, «ho scritto questo mio primo romanzo perché intrattenesse e fosse piacevole da leggere: non potevo essere contorto come in un racconto, l’attenzione si concentra di più sulla storia. Lo stile è infatti molto piatto perché il punto di forza deve essere la trama. Insomma, è un po’ come un film, con l’intento di tenere compagnia per due ore e venti». Al momento “Glitch” è già in preordine e sarà presentato in anteprima a Marginalia, rassegna letteraria che si terrà a Milano sabato 23 e domenica 24 marzo; seguiranno altre presentazioni a Varese, a Roma e in Sardegna. Anche “La nuova carne” sta andando avanti con i diversi progetti: «Sono in fase di preparazione il nuovo numero – il quinto – della rivista cartacea “Massacro”, che uscirà dopo il mio libro, e naturalmente altri testi e antologie».

I video al contrario e “Lo specchio”

Manenti aveva l’idea di “Glitch” in testa da più di vent’anni: «Nel creare i video ciò che mi colpiva di più era rappresentare le cose al contrario, con un effetto straniante come succede, per esempio, per il nano visto nella serie Twin Peaks. Cominciai così a concepire una storia con persone che vivevano al contrario, in cui il protagonista si innamorava di una di loro: un’idea per un corto che nel 2016 è poi diventata il mio primo album solista “Lo specchio”, disponibile solo online, un intero disco che è in canone inverso. E lavorare con diritto e inverso mi ha inspirato altre idee, in questo caso è in qualche a modo simile a quella del film “Tenet” di Christopher Nolan. Il mio è però un racconto molto intimo: è stato pensato apposta “in piccolo”, a proposito di un ragazzo con i suoi problemi, anche se i temi sono universali».

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