VARESE – Il 2022 in provincia di Varese si è aperto nel modo più drammatico. Il primo gennaio Davide Paitoni, 40 anni, uccide il figlio Daniele di soli 7 anni nella casa di Morazzone dove era detenuto ai domiciliari per il tentato omicidio di un collega ad Azzate. Dopo aver sgozzato il piccolo e averne nascosto il corpo in un armadietto della cucina, Paitoni tentata di uccidere l’ex moglie Silvia a Gazzada. Arrestato il 2 gennaio a Viggiù, mentre era in fuga verso il confine svizzero, Paitoni si è tolto la vita in carcere lo scorso 12 luglio.
Carol e Daniele
Tra il 10 e l’11 gennaio la giovane Carol Maltesi viene uccisa nella sua abitazione di Rescaldina dal vicino di casa ed ex Davide Fontana. Fontana assassina la ragazza colpendola con un martello alla testa e finendola con un fendente alla gola. Farà quindi il corpo a pezzi, 15 in tutto, conservandolo sino a marzo in un congelatore a pozzetto appositamente acquistato. Il delitto sarà scoperto solo a marzo quando Fontana abbandona il cadavere sezionato in Valcamonica: per tre mesi l’uomo si è sostituito alla vittima spacciandosi per lei al telefono con famigliari e amici.
L’incubo di Mesenzana
Il 24 marzo a Mesenzana un’altra strage famigliare. Andrea Rossin uccide i due figli, Giada e Alessio, di 13 e 7 anni, con un colpo di coltello al cuore. Quindi, con la stessa arma si toglie la vita. A scoprire la strage è la compagna dell’uomo, madre dei due bambini, che da poco aveva lasciato Rossin. La donna era passata da casa per portare i figli a scuola.
Strage famigliare a Samarate
Il 4 maggio è Samarate e piombare nell’incubo. Alessandro Maja, stimato professionista, uccide la moglie Stefania e la figlia Giulia, 16 anni, a martellate nella bella casa di famiglia. Unico sopravvissuto alla mattanza è il figlio maggiore, Nicolò 23 anni, ferito in modo gravissimo dal padre, che oggi sta affrontando una difficile riabilitazione. Maja, che ha poi cercato di togliersi la vita, a quanto pare, temeva di non poter più garantire il tenero di vita al quale erano abituati i famigliari nonostante non risultassero particolari problemi economici.
I delitti legati allo spaccio
Tra aprile e maggio sono due gli omicidi collegati al mondo dello spaccio nei boschi. A Rescaldina viene trovato il cadavere di un pusher maghrebino ucciso a colpi d’arma da fuoco tra il fitto degli alberi del bosco del Rugareto. Pochi giorni dopo il cadavere di un altro giovane spacciatore viene abbandonato tra Vanzaghello e Lonate Pozzolo lungo la superstrada per Malpensa 336. La seconda vittima è stata identificata attraverso i tatuaggi.
Tragedia a Vanzaghello
L’11 giugno Francesco Deidda viene ucciso con colpi d’arma da fuoco (sua l’arma del delitto regolarmente detenuta) nella sua abitazione di Vanzaghello da Daniela Randazzo che poi si è tolta la vita gettandosi dal balconcino dell’abitazione.
Il giallo di Malnate
Il 22 luglio Malnate affronta lo shock dell’omicidio di Carmela Fabozzi, 73 anni, uccisa con due colpi alla testa inferti con un corpo contundente (l’arma non è stata trovata) nella sua abitazione di via Sanvito. A scoprire l’omicidio è stato il figlio della donna tornato da un mese a vivere con la madre dopo la separazione dalla compagna. L’omicidio di Fabozzi è un giallo. L’assassino non ha rubato nulla: in casa gli inquirenti hanno trovato anche i soldi della pensione. Nell’abitazione tutto era in ordine, nessun segno di colluttazione o di effrazione. Remota l’ipotesi di una rapina finita in modo drammatico. Ora è caccia all’assassino.
Il dramma della gelosia
Ieri, lunedì 25 luglio, infine la strage della gelosia tra Cantello e Stabio. Daniele Morello, 47 anni, viene ucciso a colpi d’arma da fuoco a Cantello dell’ex dell’attuale compagna. Il killer, assassinato il 47enne, ha raggiunto la ex a Stabio sparando anche a lei in zona Bagni Termali, la donna è grave, prima di togliersi la vita.
