Varese, gli studenti del Frattini: «Clima poco sereno». La scuola: «Il dialogo c’è»

VARESEPiù ascolto e coinvolgimento e un clima più sereno. È quanto chiedono gli studenti del Liceo artistico Frattini di Varese, che questa mattina, martedì 4 aprile, invece di entrare in classe hanno attraversato via Manin per raggiungere il piazzale del palasport di Masnago, dove hanno messo in piedi un sit-in di protesta (nel video sotto le interviste ai ragazzi). «Il dialogo c’è sempre stato – è la risposta della dirigenza scolastica – le nostre porte sono aperte».

Una nuova protesta

La manifestazione segue quella di fine 2021, che era incentrata su problemi di tipo più pratico. «Non c’era il riscaldamento, non avevamo le macchinette, tutta una serie di cose che poi alla fine ci sono anche state date, quindi sotto questo punto di vista siamo anche abbastanza soddisfatti», ricorda Alicia Celentano, rappresentante della consulta del Frattini. Oggi invece il tema è diverso: i ragazzi, con la propria voce e con gli slogan, parlano di mancanza di comunicazione, in particolare con la preside. «Siamo arrivati ad un punto di rottura – continua la studentessa – lei non fa per noi come noi non facciamo per lei».

Megafono per tutti

Dalle gradinate del palazzetto si sono alternati uno dopo l’altro gli studenti: per tutti c’è stata la possibilità di esporre al megafono proposte e problematiche. I ragazzi hanno raccontato le proprie esperienze personali, lamentando una difficoltà comunicativa con la dirigenza e un clima troppo rigido nella scuola. «Non riconosciamo più il vecchio artistico e ci siamo trovati in una situazione di degrado», osserva il rappresentante di istituto Daniele Catania. L’obiettivo della manifestazione è stato anche quello di raccogliere una serie di contributi da portare all’attenzione della dirigenza e della segreteria per apportare un miglioramento al funzionamento della scuola.

La preside: «C’è apertura»

La notizia della manifestazione ha sorpreso la dirigente scolastica Anna Pontiggia (nella foto sotto). «Con i rappresentanti, sia di istituto che della consulta, c’è stato un dialogo fitto negli ultimi giorni finalizzato all’organizzazione di attività creative e momenti assembleari. Non più tardi di ieri mattina c’è stato un incontro. Sono stata colta abbastanza di sorpresa, il dialogo c’è con i ragazzi. Se un singolo studente presenta la sua richiesta ci sono momenti di confronto: lo si fa quotidianamente». La dirigente ricorda le numerose iniziative della scuola, aperte all’esterno e con il coinvolgimento diretto degli alunni, come la recente partecipazione alla Varese Design Week. Quindi fa seguito alle parole dei ragazzi. «Gli studenti non mi hanno mai manifestato questa rottura: ben venga la disponibilità ad un dialogo su questi aspetti, anzi sono io la prima a chiedere un chiarimento perché quello che non è stato detto a me e ai miei collaboratori è stato detto invece alla stampa: vorrei fosse motivo di un confronto».