A Varese la rassegna “Di Terra e di Cielo” si apre con i cento anni del Gran Paradiso

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VARESE – «Non ha senso parlare di ecologia senza puntare il dito contro i processi economici e produttivi che minano quotidianamente la salvaguardia ambientale, che spingono alla crescita dei consumi e di fatto impediscono la riduzione degli sprechi e l’uso consapevole delle risorse del pianeta. Mostrare che un altro mondo è possibile parte da qui, dal riconoscimento delle contraddizioni della modernità e dalla costruzione di processi consapevoli che portino a buone pratiche in questo ambito». Sarà con un documentario prodotto da Focus sul Parco del Gran Paradiso, “Il regno dello stambecco”, che domani, venerdì 4 aprile, si aprirà alle 21 al Cinema Nuovo di Varese la sedicesima edizione di “Di Terra e di Cielo”: «Non vuole essere un festival, come abbiamo sempre detto, ma un progetto di rete condiviso, realizzato per fare informazione, divulgazione e ovviamente spettacolo».

Trentuno appuntamenti in programma. I registi del territorio

Il programma della rassegna, che si dispiega per oltre un mese (dal 5 maggio al 9 giugno, per le informazioni è possibile contattare Filmstudio 90 al numero 0332/830053) con un totale di trentuno appuntamenti, è assai variegato e vuole coinvolgere con la ricchezza del cinema di fiction, del documentario, dei reportage e del teatro: «Film maker, ricercatori, operatori ambientali, testimoni di esperienze, arricchiranno spesso gli incontri e le proiezioni: a cominciare dai registi attivi nel nostro territorio, che vogliamo ringraziare per il loro impegno e la loro disponibilità. Quest’anno ne abbiamo davvero tanti: Eugenio Manghi, Marco Tessaro, Mauro Colombo, Pino Farè, Marco Nero Formisano, cui si aggiungono Alberto Valtellina, David Monacchi e Sandro Bozzolo, tutti autori che presenteranno i loro ultimi lavori e incontreranno il pubblico nelle serate della rassegna».

Cinema di fiction e prime visioni

Dopo la serata dedicata al centenario del Gran Paradiso, “Di Terra e di Cielo” porterà ad avvicinare i vulcani e la ricerca sul campo (nel bellissimo e struggente “Fire of love”), i mutamenti del lavoro in campagna (“Paisan, ciao”), le tecniche in campo agricolo (“Innesti”, proiettato al Museo della Cultura Rurale Prealpina di Brinzio), la pazienza necessaria per filmare la natura (imperdibili sono “La pantera delle nevi” e “La termite e l’elefante”, premiato a Sondrio). «Anche il cinema di fiction offre titoli di assoluto rilievo e, se “Le otto montagne” è ormai un grande successo della stagione, consigliamo di vedere o rivedere i notevoli “Utama”, “Eo”, “Lunana”, “Wild man – Fuga dalla civiltà”, “Welcome Venice”, mentre prime visioni decisamente originali sono invece il tunisino “Il frutto della tarda estate” e il cinese “Terra e polvere”».

Le serate a Brinzio e ai Molini di Gurone

«Originale, recentissimo ed inedito è anche “Amate sponde”, documentario d’autore (Egidio Eronico) senza dialoghi o commento parlato che si avvale di una prestigiosa colonna sonora, opera del varesino Vittorio Cosma, per raccontare i pregi, e i molti difetti, del nostro Paese. Ai Mulini di Gurone, luogo per molti senz’altro da scoprire, una serata dedicata al nostro territorio, diviso tra natura e industria, con un cortometraggio dedicato alla Valle del Lanza e uno sulla valle attraversata dall’Olona». Per gli amanti della montagna, due chicche: «“La bicicletta e il badile”, che ripercorre la storia di una incredibile impresa, e il commovente “Gino Soldà, una vita straordinaria”. A Brinzio, in una seconda serata ospitata al Museo, guarderemo con altri occhi o scopriremo per la prima volta molti luoghi del nostro territorio, dalla Valcuvia a Monteviasco, in alcuni cortometraggi prodotti dall’Ente Parco del Campo dei Fiori».

“Città (in)visibili” e la stagione all’aperto

Nel corso della rassegna trova spazio anche uno spettacolo teatrale in collaborazione con la rassegna Varese Re-Live! al Nuovo: si tratta di “Città (in)visibili”, tratto da Calvino, con la regia di Roberta Mangano. Tre gli appuntamenti fissati ai Giardini Estensi, il primo dei quali (il 27 maggio) realizzato con l’Università degli Studi dell’Insubria, dove «avvicineremo il mondo e il linguaggio delle piante con un’esperienza sonora immersiva, grazie al docufilm “Dusk Chorus”, presentato in occasione dell’International Fascination of Plants Day. La stagione all’aperto proseguirà con una serata dedicata al lupo (1 giugno), dove seguiremo la crescita di due lupacchiotti curati dal Centro Tutela Fauna di Monte Adone, e con un vivace film italiano, “Io vivo altrove”, firmato dall’attore e regista Giuseppe Battiston, preceduto da un cortometraggio premiato a Sondrio, “Natura europea” (6 giugno)».

Finale con “Nanuk l’eschimese”

La manifestazione, quest’anno dedicata all’amico Alberto Minazzi, fondatore di Legambiente Varese scomparso ad aprile, è promossa da Filmstudio 90 Aps, Ucca, Legambiente, Lipu, Cai e Acli in collaborazione con Yacouba, Friday for Future, Acli Terra, Cinema Sant’Amanzio, Animal Trip, Tutela Anfibi Basso Verbano, Insight Foto Festival, Rete Clima Verbano, Sir Jhon, Associazione Italiana Insegnanti di Geografia, Medicina Democratica, ComplessiVA e Libreria degli Asinelli, con il partenariato del Comune di Varese e il patrocinio di Università degli Studi dell’Insubria, Parco del Campo dei Fiori e Sondrio Festival nonché il sostegno locale dei Comuni di Brinzio, Galliate Lombardo, Sumirago e Vedano Olona.
«Un ringraziamento alle amministrazioni comunali e agli enti che hanno accordato il loro sostegno, a tutte le associazioni che collaborano attivamente con i loro volontari, e a Lati S.p.a. per la preziosa sponsorizzazione concessa per l’evento finale della rassegna, che si terrà a Vedano con ingresso gratuito. Si tratta della proiezione di un classico della storia del cinema, “Nanook of the North”, diretto dal grande Robert Flaherty nel 1922, che rivivrà con l’accompagnamento musicale dal vivo a cura di Francesca Badalini».

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