Via libera di Legnano al Dup. Ma per le minoranze «dalla giunta solo slogan»

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LEGNANO – Approvato  in consiglio comunale con i soli voti favorevoli della maggioranza, come già avvenuto il giorno prima in commissione, il Documento unico di programmazione (Dup) 2024-2026 di Legnano. È avvenuto ieri sera, martedì 17 ottobre, dopo un battibecco in apertura di seduta tra il consigliere (e segretario cittadino) del Pd, Giacomo Pigni, e il capogruppo di Forza Italia, Letterio Munafò, sui progressi del polo integrato per sanità e sociale nel vecchio ospedale.

Pigni ne ha rivendicato l’avvio alla passata amministrazione Centinaio (di centrosinistra come l’attuale) e polemizzato con le attuali «enormi difficoltà del sistema sanitario sia a livello nazionale che regionale e locale»; Munafò ha ribattuto che «il servizio sanitario italiano è il migliore al mondo» e che la carenza di investimenti nel settore è colpa «dei ministri della sanità della vostra parte politica, che per 12 anni hanno sperperato risorse in tutti i modi. Se si è potuto fare il polo nel vecchio ospedale, lo si deve alla Regione. Altro che ponti verso le minoranze, probabilmente come giunta ci volete mettere una passerella bucata».

Radice: «Diamo atto a quanto sempre annunciato»

Sull’unico punto all’ordine del giorno, il sindaco Lorenzo Radice ha ribadito che il Dup risponde a «una visione annunciata fin dall’inizio del nostro mandato» e ripetuto le parole chiave «a livello di macrostrategia, ovvero sostenibilità e rigenerazione. Mentre i quattro pilastri del Documento rimangono: una città sociale e inclusiva, sostenibile e policentrica, bella e funzionale, ad alto tasso culturale». L’assessore alla “sostenibilità” Luca Benetti ha quindi illustrato gli indirizzi operativi in cui questi princìpi si concretizzeranno nel prossimo triennio, settore per settore.

Brumana: «Disastri e propaganda»

Primo a prendere la parola fra i consiglieri di opposizione il civico Franco Brumana, che ha bollato il Dup proposto dalla maggioranza «Documento unico di propaganda. Tratta tutti gli aspetti – ha attaccato Brumana – in termini estremamente generici, dicendo che cosa sarebbe più bello fare anziché che cosa è possibile fare. L’inefficienza e incapacità di questa amministrazione è diffusa. Avete combinato disastri per i quali passerete alla storia: il più grave di tutti, mantenere in vita l’inceneritore di Borsano, poi la programmata distruzione di Amga e ora il Pgt, di pessima qualità, carente di parti fondamentali prescritte dalla legge regionale e che nei contenuti punisce i cittadini che vogliano fare qualsiasi opera minima con incredibili trafile burocratiche, e favorisce in modo inspiegabile i proprietari di alcune grandi aree, con una vera e propria guerra ai commercianti legnanesi. Con la vostra miopia politica avviate la città al decadimento».

Critiche anche da Fratelli d’Italia. Per Gianluigi Grillo e Stefano Carvelli «mancano esempi concreti, vediamo solo slogan e frasi per tutte le occasioni ma nulla di vero e reale. Anzi, una cosa concreta c’è: le piste ciclabili, che però sono sempre vuote». I due consiglieri hanno poi portato ad esempio negativo ancora il Pgt, la sicurezza («non basta far indossare agli addetti alla security pettorine con scritto “Keep calm and enjoy Legnano”»), il commercio e il mercato cittadino, fino alle «misere azioni sul piano della digitalizzazione».

E la maggioranza fa l’elenco delle cose già avviate

Eligio Bonfrate, capogruppo di Insieme per Legnano-Legnano Popolare, ha ribattuto che «i fondi del Pnrr non sono stati ottenuti da tutti, e serviranno per progetti che non sono slogan, a partire da “La scuola si fa città” e che non si inventano dall’oggi al domani. Questa amministrazione – ha tenuto ad aggiungere – non fa favori né regali a nessuno». Simone Bosetti, consigliere dello stesso gruppo, ha citato fra i progetti “messi a terra” gli investimenti «negli alloggi pubblici, nella biblioteca diffusa, nel centro civico a San Paolo, nella piscina, nella velostazione alla stazione ferroviaria». Mentre Radice ha ripreso la parola prima della votazione per sottolineare, fra le azioni intraprese, «i lavori nelle scuole e nelle palestre per rimediare a lacune anche di 50 anni fa, i ben 17 milioni per un impianto natatorio degno di questa città, investimenti in luoghi identitari come i solarium, l’ex Casa del Balilla, la palazzina liberty di via Pontida, l’ex caserma di via dei Mille, la Sala Ratti.

«Anche sul piano urbanistico stiamo sbloccando partite ferme da tanti, troppi anni, dalla stazione e i suoi dintorni al Bosco dei Ronchi, dal vecchio ospedale alle aree ex Crespi, l’area di Rossini, l’ex Pensotti. E tante altre sorprese arriveranno» ha aggiunto il sindaco.

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