ISPRA – «In Mali siamo usciti dal nostro percorso tradizionale: abbiamo compiuto un vero e proprio viaggio di scoperta, concepito al di fuori delle rotte del caffè». Così Giancarlo Samaritani, ad di Chicco d’Oro Italia, ha descritto la terza puntata di “In viaggio col mercante”, serie creata insieme alla moglie Silvia Minella, che li ha visti seguire nel 2010 le orme delle antiche carovane che trasportavano sale e seta, raggiungendo Timbuctù.
Moschee di fango e argilla
«Il nome della città è stato a lungo il sinonimo di un luogo sperduto; Timbuctù era considerata la porta del deserto e la maggior parte degli esploratori che vi erano diretti non facevano ritorno», ha ricordato Samaritani. «Ma nel quattordicesimo secolo è stata il centro di un importante impero, e in seguito nella sua area sono state aperte delle miniere d’oro». Nel territorio maliano sono presenti diverse moschee realizzate in fango e argilla, che l’Unesco ha dichiarato patrimonio dell’umanità: «La più grande si trova a Djenné e può contenere fino a tremila persone. Questi edifici religiosi si basano su una struttura di pali di legno ma, essendo esposti a una graduale erosione, richiedono un lavoro continuo di manutenzione e restaurazione».
Conoscenze dalla stella Sirio
Tra i popoli incontrati ci sono i Tuareg, gli uomini blu del deserto, la cui musica tradizionale ha ispirato l’accompagnamento sonoro del filmato. E i misteriosi Dogon, gruppo etnico con credenze animiste che vive di agricoltura: «Sostengono che i loro antenati, in un passato remoto, siano entrati in contatto con esseri extraterrestri provenienti da un pianeta della stella Sirio, con cui sono in grado di comunicare tutt’ora. Hanno una conoscenza approfondita dell’astronomia, che sarebbe stata insegnata loro dalle entità arrivate dallo spazio. Si tratta di un fatto per il quale la scienza non è riuscita a trovare una spiegazione, dal momento che i Dogon non dispongono dei mezzi tecnici per lo studio di queste materie».
La società segreta delle maschere
Ai piedi della falesia di Bandiagara va in scena una cerimonia spettacolare, con protagonisti danzatori dai costumi variopinti: «È un evento di buon auspicio per l’agricoltura, per assicurarsi la benevolenza degli spiriti. Le loro maschere vengono custodite gelosamente da una società segreta, che le tiene celate in luoghi sacri tra le rocce: gli iniziati appaiono improvvisamente, e insieme scendono dalla montagna per eseguire il rituale». L’esplorazione della pianura saheliana ha riservato anche l’incontro con un coccodrillo: «Poco lontano c’è il Niger, terzo fiume più lungo del continente africano, dove però questi animali non sono presenti; l’esemplare si trovava invece in un piccolo specchio d’acqua. La popolazione non lo considerava pericoloso, a volte è addirittura possibile vedere alcuni di questi rettili passeggiare nei villaggi».
