VISTO&RIVISTO Dietro un capolavoro una storia altrettanto epica

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di Andrea Minchella

VISTO

THE OFFER, di Michael Tolkin (Stati Uniti 2022, 60 x 10 min., Paramount Television Studios- Paramount+).

Che fosse stata una lunga gestazione la lavorazione de “Il Padrino” lo si poteva certo immaginare. Ma che ci fosse stata una vera e propria “guerra” di sopravvivenza lo scopriamo grazie allo splendido lavoro che la Paramount ha deciso di realizzare. “The Offer”, infatti, è un puntuale e minuzioso diario di bordo di tutto quello che è successo prima e durante la produzione del film che, probabilmente, rimane ad oggi uno dei migliori mai realizzati da quando è stato inventato il cinema.

Il produttore Albert Ruddy è il protagonista di questa vicenda surreale. Il giovane Ruddy, appena assunto dalla Paramount, si ritroverà presto invischiato non solo con la realizzazione del film più complicato della storia del cinema, ma anche con la mafia che vedeva il progetto come un insulto a tutta la comunità di italiani che vivevano sul suolo americano. Il romanzo di Mario Puzo, che narrava le vicissitudini della famiglia italo americana Corleone negli anni quaranta, diventò presto un “best seller”, ma nello stesso tempo anche un bersaglio di critiche feroci e minacciose da parte di potenti famiglie italiane che vivevano negli Stati Uniti e che vedevano il capolavoro di Puzo come una chiara e sfacciata denuncia al malaffare che quasi sempre si legava alle famiglie, numerose, di italo americani.

La Paramount Pictures, il cui capo era l’eclettico Robert Evans, era da tempo alla ricerca di un successo che potesse dare fine ad una stagione decadente che durava da troppo tempo. Ruddy, dunque, riesce ad opzionare per pochi dollari le prime pagine de “Il Padrino”, convincendo i piani alti della Paramount e della gigantesca Gulf Western, multinazionale proprietaria della Paramount, che quello che aveva per le mani si sarebbe rivelato un successo planetario. Senza avere una sceneggiatura né un cast e nemmeno un regista, lo spavaldo Albert Ruddy riesce a far approvare il progetto. Quello che ne consegue diventa la struttura portante dell’intera serie.

Ogni puntata di “The Offer” ci accompagna in una delle innumerevoli difficoltà che il giovane Ruddy, interpretato da un capace e convincente Miles Teller, incontra e risolve per passare al problema successivo. La narrazione, fluida e avvincente quasi in ogni sua parte, ci mostra con leggerezza il lato più oscuro e inquietante della Hollywood pronta a riesplodere dei primi anni settanta. L’energia e la vitalità delle nuove generazioni di attori e autori sarebbero diventate un detonatore potentissimo per il cinema americano che sarebbe stato prodotto in quegli studi da quel momento in poi.

“The Offer” diventa epica della realizzazione de “Il Padrino” ma anche dell’intera industria cinematografica che ha reso universale la cultura americana. In una delle sequenze più riuscite e coinvolgenti Robert Evans, interpretato da un bellissimo e magnetico Mattew Goode, afferma che il cinema è una fabbrica di sogni, necessaria e strategica, e che si affianca alle grandi industrie americane che esportano nel mondo ogni tipo di oggetto. Il cinema, dice Evans che vuole convincere i vertici della Gulf Western a non vendere la Paramount, è un prodotto indispensabile così come il petrolio, le armi, le auto o gli elettrodomestici. Il cinema e i film sono la linfa vitale anche per una società consumistica come è quella americana.

Dunque Ruddy, Evans, Coppola, Brando, Puzo, Pacino e tutti i personaggi realmente esistiti che la serie ci fa conoscere sono i protagonisti, volontari o involontari, non solo di una delle pellicole più intense mai realizzate, ma anche di un momento storico del cinema americano tanto fondamentale quanto unico. Dopo “Il Padrino”, infatti, il cinema americano conobbe una rinascita che durò per quasi vent’anni regalandoci talenti del calibro di Scorsese, De Palma, Spielberg, Lucas, De Niro, Nicholson, Hoffman e tanti altri.

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RIVISTO

IL PADRINO, di Francis Ford Coppola (The Godfather, Stati Uniti 1972, 175/179 min.).

A pensare che oggi Francis Ford Coppola fa fatica a reperire fondi per realizzare un film fa venire i brividi. “Il Padrino” parte dal libro di Mario Puzo e diventa un’opera unica e gigantesca. L’affresco della famiglia dei Corleone diventa come un quadro di Caravaggio in cui la luce e l’ombra diventano linguaggio universale per poter decifrare il lato più oscuro dei personaggi.

Marlon Brando rinasce grazie ad una sceneggiatura perfetta e grazie ad una visione di Coppola che trasforma le gesta di una famiglia italo americana in epica universale della società moderna sempre in bilico tra lealtà e tradimento, legge e crimine, desiderio e rinuncia. Un capolavoro che non ha età.

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