Volantini diffamatori a Marnate, c’è la sentenza: non si andrà a processo

comune marnate

MARNATE – “Non luogo a procedere”: si conclude così la battaglia legale sui volantini della lista “Per Marnate”. Il giudice monocratico ha deciso che non si andrà a processo: i consiglieri della principale lista d’opposizione Roberto Pozzoli, Moreno Bertazzo e Silvia Elzi erano accusati di diffamazione aggravata. «Ma non è un’assoluzione» precisa Cinzia Barbetti, avvocato che ha difeso il sindaco Elisabetta Galli, l’assessore Sara Liguori e il consigliere del gruppo “Qui per esserci” Gianluigi Guzzetti.

Il caso

La vicenda risale all’epoca pre-pandemia, all’inizio del 2020. Sulle bacheche comunali la lista Per Marnate aveva affisso un volantino che recitava testualmente: “Cerchi lavoro?”. “Semplice, chiedi alla lista Qui per esserci (lista Galli)”. Nel mirino, la nomina come insegnanti di sostegno dell’assessore alla cultura Sara Liguori e del consigliere di maggioranza Gianluigi Guzzetti. Sentendosi diffamati, gli esponenti della “lista Galli” avevano sporto denuncia, per «tutelare il ruolo istituzionale ricoperto dalle persone citate». Lo scorso gennaio, il Gip aveva respinto l’archiviazione chiesta dal PM, optando per l’imputazione coatta dei tre consiglieri di “Per Marnate”.

L’udienza

Oggi, 12 ottobre, il caso dei volantini si è chiuso davanti al giudice dell’udienza pre-dibattimentale (una novità introdotta dalla riforma Cartabia per efficientare il sistema della giustizia). Perlomeno per quanto concerne l’aspetto penale della vicenda. La sentenza tecnicamente è di “Non luogo a procedere per intervenuta estinzione del reato a seguito di una condotta riparatoria da parte degli imputati”, dopo che il giudice aveva confermato la competenza del Tribunale per l’accusa di diffamazione aggravata, respingendo la richiesta dei legali degli imputati di spostare il procedimento davanti ad un Giudice di Pace.

Risarcimenti o scuse?

Gli imputati, i consiglieri di “Per Marnate”, avevano chiesto di adire ad una condotta riparatoria: erano pronti a risarcire la controparte versando la cifra di mille euro a ciascuno a Galli, Liguori e Guzzetti. Questi ultimi, a loro volta, pretendevano le scuse pubblicate sulla bacheca comunale, proprio dove erano stati affissi i volantini “incriminati”. Richiesta a cui però Pozzoli, Bertazzo ed Elzi si sono opposti. Alla fine il giudice ha sentenziato il “non luogo a procedere”: a questo punto non ci sarà un processo.

«Non è un’assoluzione»

«Non è una sentenza di assoluzione – chiarisce Cinzia Barbetti, legale delle persone offese – le condotte riparatorie infatti sottendono che l’ammissione che un danno ci sia stato e che ci sia stato un nesso causale. Questa modalità di ripiegamento per noi è un risultato buono. Siamo soddisfatti della sentenza su quel capo d’imputazione di diffamazione aggravata perché le nostre ragioni sono valse. Ora faremo le nostre valutazioni se proseguire con un’azione in ambito civilistico, che è la sede più opportuna per quantificare un risarcimento del danno».

marnate volantino diffamazione processo – MALPENSA24