Walter Chiari a Gallarate e la petizione per Genny

gallarate chiari genny
Walter Chiari

Walter Chiari, oggi, 8 marzo 2024, avrebbe compiuto il secolo di vita. Lo stanno giustamente celebrando sui giornali, nelle Tv e con la biografia “di un genio irregolare”, come merita uno dei più grandi attori comici del nostro Paese. Un personaggio tra luci e ombre nel privato, comunque un personaggio come oggi è difficile, forse impossibile, incontrarne. Per significare il suo spessore umano ci basta raccontare un aneddoto di cui siamo stati testimoni e che, secondo noi, riflette il carattere e le tempra dell’uomo Walter Chiari, al di là di ogni chiacchiera o, peggio, al di là della retorica d’uso nelle circostanze commemorative.

Alle corte. Si trattava, all’inizio degli anni Ottanta, di raccogliere parecchi milioni di lire, almeno 250, per pagare il viaggio e il trapianto di fegato di una bambina di Gallarate, Genny, intervento che si sarebbe effettuato a Omaha, nel Nebraska. Fu costituito un comitato con a capo sindaco e prevosto; coinvolta La Prealpina venne lanciata la petizione e, tra le diverse iniziative, si pensò di organizzare uno spettacolo con la partecipazione di alcuni famosi personaggi. Walter Chiari fu il primo a dire sì.

Il giorno dell’evento, in un’area feste della contigua Cardano al Campo, lo andammo a prendere alla stazione Centrale di Milano; arrivava da Rimini dove, a quanto ci disse, stava girando un film. Lasciato il set, dove lo avremmo riaccompagnato nella notte, si precipitò a Gallarate. Davanti a qualche migliaio di persone, si esibì per un’ora abbondante, naturalmente gratis, a fronte degli scarsi dieci minuti dei suoi colleghi meno noti e, soprattutto, senza una storia alle spalle. Fu un successo, applausi e richieste infinite di autografi. E elargizioni generose che, sommate a un’offerta importante di un imprenditore che chiese l’anonimato, ci permisero di mettere assieme la somma prevista.

Alle cena che seguì, Walter Chiari tenne banco senza sosta, intrattenendo i commensali con una serie irresistibile di battute. Era come se ci conoscesse da sempre, come se fossimo suoi amici veri. Verso l’una, quando si accingeva a ritornare per le riprese cinematografiche in Romagna su un’auto che gli avevamo messo a disposizione, avvicinò uno di noi. Mise una mano in tasca, tirò fuori delle banconote, 200mila lire di allora, e le consegnò dicendo: “Per aiutare Genny. E’ tutto quello che ho”.  Non c’è altro da aggiungere, se non far arrossire certe sciacquette e certi scappati di casa dello show business dei nostri giorni che si credono irraggiungibili e, invece, sono loro che devono raggiungere e aggiungere sostanza, professionalità e umanità al loro modo di atteggiarsi. Imparando dai grandi.

gallarate chiari genny – MALPENSA24