Crisi a Legnano, bufera sul ricorso della Lega al Consiglio di Stato

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LEGNANO – La Lega annuncia il ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR che ha accolto il ricorso delle opposizioni, con il conseguente scioglimento del Consiglio comunale avviato dal prefetto. E subito insorge il Comitato Legalità, che spara a zero sul Carroccio e su Forza Italia e invoca le elezioni come unica soluzione alla crisi che si trascina da marzo fra continui colpi di scena, scambi di accuse, arresti e battute al vetriolo. «Da oltre tre mesi – afferma Alberto Fedeli, uno dei legali del comitato che raccoglie le minoranze e i consiglieri fuoriusciti dal Carroccio – il Comune è paralizzato da una minoranza che non accetta di fatto di doversene andare e di lasciare la parola ai cittadini».

Comitato legalità: «Gramegna complice del sistema»

In una nota diffusa mercoledì 17 luglio, il Comitato ne ha per tutti. A cominciare dal segretario leghista cittadino, Mirko Gramegna, a favore del ricorso al Consiglio di Stato. «Ricordiamo – si legge nella nota – che il segretario della Lega locale si è reso complice del “sistema Legnano” avallando i comportamenti del sindaco (agli arresti dal 16 maggio, nda). Dalle intercettazioni emerge un confronto tra Gramegna e Fratus sulla necessità di nominare una donna in ALA. Dopo che Fratus gli aveva specificato le skills indispensabili per il ruolo (“non serve una capace, serve che se gli diciamo A, faccia A”) Gramegna molto galantemente pensa bene di proporre la moglie e da buoni compagni convengono di accertarsi prima se ne valga la pena, verificando il compenso previsto».

«Paparatto volto nuovo di Forza Italia? Surreale»

Poi tocca alla coordinatrice cittadina di Forza Italia, Roberta Paparatto, che ha espresso solidarietà al sindaco e agli assessori Cozzi e Lazzarini arrestati nell’inchiesta Piazza Pulita. «La stessa persona – rimarca il Comitato – che solo un paio di mesi fa durante la sua campagna elettorale per le Europee si faceva fotografare a fianco di Cozzi e Lazzarini, oggi si propone come volto rinnovato di un partito di cui condivide i valori storici. Ci chiediamo quali siano». L’ultima stoccata è al capogruppo della Lega in Consiglio. «Sarà la poltrona di sindaco già ventilata dalla Lega a Federico Colombo a farlo parlare? Prima afferma che è finita l’era Fratus, poi si dichiara a fianco del sindaco, nel giro di due soli giorni afferma di volere riportare la città al voto e infine, quando il Comune rappresentato dal viceprefetto Cirelli rinuncia a costituirsi, si gioca “l’ultima carta”, così la definisce, contro il TAR, contro il prefetto e contro la magistratura». Il clima politico a Legnano, insomma rimane rovente. E tutto fa pensare che lo sarà anche dopo l’estate.

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