Interventi dimezzati in Chirurgia, il dg Brazzoli: “Impegno di tutti per superare l’impasse”

busto meningite bimba morta

BUSTO ARSIZIO – L’effetto sui social è stato quanto meno dirompente: decine e decine di post a commento della notizia sul dimezzamento degli interventi alla Chirurgia dell’ospedale di Busto Arsizio. Commenti preoccupati, come preoccupate sono state le dichiarazioni a Malpensa24 di Ildo Scandroglio, primario del reparto e dirigente della relativa Unità complessa: a causa della mancanza di anestesisti d’ora in poi sarà impossibile mantenere gli stessi livelli numerici delle prestazioni in sala operatoria. Una carenza pesante, che si rifletterà appunto sulla quantità delle operazioni, destinate a un drastico ridimensionamento. Precedenza alle urgenze e agli interventi per patologie oncologiche. Tutto il resto, in lista d’attesa.

Problema che nasce da Saronno

Situazione molto complicata, com’è facile comprendere. Soluzioni? “Ce la stiamo mettendo tutta per rendere sostenibile l’attività” spiega Giuseppe Brazzoli (foto), direttore generale dell’Asst della Valle Olona, rientrato giusto oggi, lunedì 27 agosto, dalle ferie e subito ritrovatosi a gestire la patata bollente. Brazzoli spiega che l’impasse si è creata per l’assenza, per le più disparate motivazioni, degli anestesisti al nosocomio di Saronno. “Lì, da questo punto di vista, siamo con l’acqua alla gola”, ammette il dg. “Per questa ragione siamo obbligati a chiedere il supporto degli anestesisti in forza Busto Arsizio, così che l’attività chirurgica a Saronno non debba interrompersi”. Ma la coperta è corta, anzi, cortissima: tiri da una parte, se ne scopre un’altra. E i chirurghi di Busto sono costretti ad azzerare, o quasi, l’attività per le patologie benigne.
La stessa Asst ha però giurisdizione anche su Gallarate. Quindi? Di nuovo il direttore generale: “Quindi al Sant’Antonio Abate siamo in una situazione numerica intermedia. Gli anestesisti devono occuparsi anche dell’ospedale di Angera: impossibile pescare da lì”.chirurgia anestesisti brazzoli

Dialogo aperto coi primari

Si cercano le soluzioni. Come? “Sto parlando con i primari interessati – sono sempre parole di Giuseppe Brazzoli – con loro il dialogo è aperto. Il mio auspicio è che si arrivi a uno sbocco condiviso, con l’impegno di tutti e l’uso del buon senso. In caso contrario deciderà l’Asst”. Sul come e sul quando, il direttore generale non si sbilancia, ma ricorda: “L’obiettivo è che siano soddisfatti i medici, gli addetti ai lavori e sopratttutto i pazienti”. Obiettivo alto, alla luce dell’attuale contesto, ma più che doveroso.

Inutili i concorsi per assumere

Fermo restando che i chirurghi sono chiamati a turno, con i colleghi di altri reparti, a riempire i vuoti di organico dei pronto soccorso, il vero nodo è la mancanza complessiva degli anestesisti. Vecchia questione, dovuta all’esiguità degli specializzandi e al numero chiuso nelle università. Al punto che i concorsi per l’assunzione di anestesisti vanno pressoché deserti. Di nuovo Brazzoli: “In questi ultimi mesi ne abbiamo banditi almeno tre, con scarsi risultati. L’ultimo a luglio: dieci assunzioni previste, dieci medici partecipanti. Il problema è che circa la metà proveniva da altri ospedali: una volta superato il concorso hanno chiesto di ricollocarsi altrove. Alcuni candidati erano già in forza alla nostra Asst ma dovevano essere stabilizzati. Conclusione: abbiamo risolto poco o nulla”.

La politica è ancora in vacanza

Insomma, più che un problema un muro quasi insormontabile. A meno che la politica, e siamo sempre lì, si dia una mossa e trovi corsie preferenziali per affrontare la questione. Che non è circoscritta solo alla Chirurgia di Busto, come si sa, ma è purtroppo generalizzata. Promesse, se ne sono sentite tante, azione concrete molto meno. Nessuna voce si è sinora alzata a difesa dell’ospedale di Busto: o i politici sono ancora tutti in vacanza o pensano ad altro. E questo non è confortante né per gli operatori né, tanto meno, per i pazienti.

Chirurgia anestesisti brazzoli – MALPENSA24