Tamponi e contagi ai minimi in Lombardia e a Varese (19 casi). Ricoveri ancora in calo

MILANO – Torna a scendere sotto quota mille (945) il dato dei nuovi casi positivi di giornata in Lombardia, nel report di oggi, 14 dicembre. Ma sono stati solo 11.317 i tamponi processati. Così l’attendibilità dei numeri dei contagi è tutta da verificare. In provincia di Varese sono addirittura solo 19 i nuovi casi accertati, mentre ieri erano stati 73.

Il riepilogo dei numeri

Con 11.317 tamponi effettuati, sono 945 i nuovi casi di Coronavirus, per un tasso di positività in calo all’8,3%, rispetto al 9,1% di ieri, 13 dicembre, quando si erano registrati 2.335 contagi su 25.523 test processati. Trend analogo a livello nazionale, con 12.030 nuovi positivi (ieri 17.938) a fronte di 103mila tamponi, quasi 50mila in meno di ieri. Il rapporto percentuale contagi-test rimane sostanzialmente stabile all’11,6% rispetto all’11,7% di ieri. Stabile il dato dei decessi, 491 dopo i 484 di ieri. In Lombardia sono state 67 le vittime, a fronte delle 144 di ieri, per un totale di 23.877 morti in regione dall’inizio della pandemia.

La situazione negli ospedali

Anche oggi scende il numero delle persone ricoverate in Lombardia sia nelle terapie intensive, dove ci sono 29 pazienti in meno (ieri meno 3), per un totale di 685, sia negli altri reparti, dove i letti occupati calano di 106 unità (ieri meno130), attestandosi a 5.053 in totale. I guariti e dimessi sono 8.906, mentre ieri erano stati soltanto 908.

I dati nelle province

Statisticamente poco attendibili i numeri per provincia. Nella città metropolitana di Milano sono stati registrati 394 nuovi positivi, di cui 133 a Milano città. Solo in provincia di Brescia (141 casi) si verifica un incremento a tre cifre, mentre a livello di ATS Insubria sono 29 i casi in provincia di Como e 19 in provincia di Varese.

Assembramenti nelle città

Rimane il problema degli assembramenti in centro, in questi giorni prenatalizi a Milano e non solo dopo che la Lombardia è stata dichiarata zona gialla. «Questi assembramenti rischiano di mettere in gioco tutta la fatica fatta in questi mesi. Sono stati difficili, duri, settimane durante le quali abbiamo dovuto rinunciare a gran parte della nostra libertà. Adesso quello che viene letto come un via libera rischia di rovinare tutto» ha spiegato il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. «Sono un po’ preoccupato – ha aggiunto – anche perché a gennaio dovrebbe iniziare la fase della vaccinazione contro il Covid e in quel momento non possiamo permetterci nessun tipo di recrudescenza del virus».

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