SOMMA LOMBARDO – L’Agnesino d’argento 2021 verrà assegnato a Lorenzo Todeschini. Il suo forte impegno sociale a fianco dei più deboli è stato premiato con la massima onorificenza che la città di Somma Lombardo consegna ininterrottamente dal 1987 scegliendo un cittadino meritevole che si è speso in favore della comunità.
Niente bagno di folla
L’opera silenziosa ma incisiva di Todeschini si sposa perfettamente con lo spirito dell’Agnesino d’argento, un riconoscimento creato dalla Pro Loco per premiare chi si sia distinto in opere di carattere culturale, sociale, sportivo, nella salvaguardia del territorio, della storia, delle tradizioni e della cultura locale al di fuori della normale attività lavorativa in forma del tutto volontaristica, tali da attribuire lustro alla città.
La Commissione (formata dal vicesindaco Stefano Aliprandini in sostituzione del primo cittadino, dall’assessore alla Cultura Raffaella Norcini, dal presidente della Pro Loco Fabio Guatta Cescone, dal presidente del consiglio comunale Gerardo Locurcio e dal prevosto don Basilio Mascetti) in modo univoco ha fatto ricadere la scelta su Todeschini. A causa delle restrizioni anti-Covid, non riceverà l’Agnesino in piazza durante i tradizionali festeggiamenti della patronale di Sant’Agnese, ma durante una cerimonia più ristretta che si terrà in sala consigliare.
Queste le motivazioni ufficiali per l’Agnesino 2021: «Il signor Lorenzo Todeschini si è distinto per la disponibilità e l’impegno che negli anni ha dimostrato nei confronti dei più deboli e degli emarginati, per la discrezione e l’attenzione nell’affrontare ogni situazione di difficoltà, per la sua capacità di ’fare squadra’».
Chi è Lorenzio Todeschini
Nato a Roncà in provincia di Verona il 09 ottobre del 1950, vive a Somma Lombardo dall’età di sei anni. Diplomato perito meccanico all’Itis Bernocchi di Legnano, ha lavorato alla Jametti di Somma Lombardo e alla Caproni Vizzola, poi incorporata nell’Agusta. In aspettativa sindacale con la Cisl, ha ricoperto diversi incarichi nei territori delle province di Varese e Milano. Sin dalla giovane età si è dedicato all’attività di volontariato in ambito sociale, un impegno che è cresciuto esponenzialmente quando è andato in pensione. La sua esperienza in campo sociale si è sviluppata nell’attività sindacale e nell’associazionismo del terzo settore, tranne nel periodo dal 1996 al 2000 quando è stato chiamato a ricoprire il ruolo di assessore alle Politiche sociali nella giunta di centrosinistra guidata da Claudio Brovelli. Dal 2015 al 2020 è tornato a Palazzo Viani Visconti con il ruolo di consigliere comunale. Il sindaco Stefano Bellaria lo ha voluto al suo fianco per gestire la difficilissima partita legata alla presenza dei novanta richiedenti asilo ospitati all’interno del Cas di via Briante rimasto aperto fino a marzo 2018.
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