Turismo a Varese, Pro Loco: «Cartelli illegibili, un’impresa trovare un albergo»

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VARESE – «Così non va bene: una tassa sulla pubblicità di dubbia applicazione non può danneggiare l’immagine turistica di una città, facendola percepire come poco ospitale o, ancor peggio, in degrado per smantellamento delle strutture esistenti». È questa la riflessione della Pro Loco di Varese che, richiamando l’attenzione sullo stato della cartellonistica alberghiera, ha chiesto ieri, venerdì 28 maggio, una loro riqualificazione per una migliore accoglienza.

Nomi malamente cancellati

Come ha spiegato il presidente Roberto Bianchi, «dopo l’articolo apparso sul quotidiano “La Prealpina” in cui chiedevamo l’azzeramento della tassa Icp all’interno dei centri sportivi per permettere la ripartenza, sono giunte molte segnalazioni di anomalie e dubbie interpretazioni da parte di operatori economici nei confronti dell’agenzia Ica, società privata che si occupa dell’accertamento di questa imposta comunale, relativa alla pubblicità». Un esempio sono le maxistrutture di segnaletica e informazione alberghiera, situate nelle zone chiave della città, come quella all’ingresso dell’A8, area oggetto di futura riqualificazione: «Sugli impianti destinati alla comunicazione turistica identificati con la “i” di “informazioni” sono riportati i nomi degli alberghi cittadini attivi ma la maggior parte di essi sono malamente cancellati».

Assimilati di fatto a cartelli pubblicitari

In occasione degli incontri del tavolo organizzato dall’assessorato al Turismo è stato evidenziato il problema, che secondo la Pro Loco si basa su un equivoco: «I cartelli di informazione vengono considerati pubblicitari quando in realtà non lo sono perché riportano appunto la “i” di “informazioni”. L’assessore Fabrizio Lovato, compresa la delicatezza del tema, se ne è fatto carico: dopo una verifica risultano essere privati perché realizzati dall’Associazione Albergatori, che pertanto deve sostenerne i costi di tasca propria. L’agenzia privata Ica, che da oltre quarant’anni ha in appalto l’affissione a Varese con diverse società, richiede una tassa pubblicitaria sulla segnaletica di informazione alberghiera, assimilandola di fatto a un cartello pubblicitario e, in quanto tale, non obbligatorio».

Il parere dell’esperto

Per fare luce sulla vicenda la Pro Loco ha chiamato uno specialista, l’ingegnere Enrico Bonizzoli: già consulente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché tecnico scelto dal programma satirico “Striscia la notizia” per le controversie legate a segnali e viabilità, è considerato uno dei massimi esperti italiani in progettazione e messa in sicurezza delle strade. Secondo Bonizzoli, che si è reso disponibile a un confronto con l’amministrazione comunale, le indicazioni alberghiere vanno intese come segnaletica stradale: «Se fossero impianti pubblicitari si tratterebbe di una pubblicità occulta – ha sottolineato Bianchi – perché si tratta di cartelli realizzati come quelli segnaletici, che sono uno strumento strategico nella viabilità in città soprattutto per i non residenti».

Sospendere la tassa

Per la Pro Loco occorre una revisione complessiva della tematica per una regolare fruizione di impianti che, oggettivamente, impattano sul decoro urbano: «Chiediamo al Comune di prendersi in carico la questione e imporsi nei confronti di Ica affinché doverosamente assimili la segnaletica alberghiera in oggetto a quella stradale, anziché a quella pubblicitaria e quindi soggetta a oneri.
In alternativa proponiamo che parte della tassa di soggiorno sia utilizzata per riqualificare la segnaletica alberghiera, inserendo tutti gli alberghi presenti in città, in modo da non avere un’immagine deturpata e svilente del nostro territorio.
A sostegno della nostra tesi abbiamo collezionato una serie di informazioni, ricavate da più documenti emanati nel corso degli anni dal Ministero dei Trasporti: da qui la richiesta di immediata sospensione della tassa in oggetto, nonché di valutare un rimborso per le annualità non dovute, qualora quanto riportato fosse confermato dalla controparte».

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