Balneabilità Lago di Varese, i dubbi dei Verdi. «Problemi per la biodiversità»

VARESE – In vista del 2 luglio, data in cui il Lago di Varese tornerà ad essere balneabile alla Schiranna e a Bodio Lomnago, si registra la presa di posizione dei Verdi – Europa Verde della città di Varese. Con una lettera, a firma del co-portavoce Silvio Aimetti, il partito green si rivolge alle istituzioni, ponendo alcuni dubbi in merito agli effetti della novità sull’aspetto ambientale dell’area.

Lago di Varese e aree umide

La missiva, indirizzata a Comune di Varese, Provincia di Varese e Regione Lombardia, si apre con un giudizio positivo in merito alle attività svolte dall’Aqst per il risanamento del lago. «Vogliamo innanzitutto esprimere il nostro apprezzamento per gli sforzi fin qui profusi e per i risultati ottenuti in merito al progetto di risanamento del Lago di Varese, soprattutto relativamente alla qualità delle acque del Lago di Varese che ne consente la balneabilità». Ma i complimenti finiscono qui: nel prosieguo della comunicazione vengono sottolineati alcuni aspetti ritenuti negativi. «Riscontriamo tuttavia una scarsa attenzione per la biodiversità e per gli habitat del Lago: ci sono evidenti segni di sofferenza della fauna e della flora autoctona, minacciata dall’attività umana, dalle variazioni climatiche e dall’invasione di specie esotiche. Questa scarsa attenzione contrasta con lo stato del lago e delle aree umide circostanti (Palude Brabbia, Lagozza di Biandronno, Lago di Comabbio), che sono inserite nella rete Natura 2000, il sistema di protezione dell’ambiente naturale dell’Unione Europea».

Il lago balneabile

Quindi la lettera si concentra sul progetto di balneazione del lago annunciato lo scorso 30 maggio dall’assessore regionale ad ambiente e clima Raffaele Cattaneo. «Questa situazione – sottolinea Aimetti – genera notevole preoccupazione perché riteniamo che la balneazione ed il conseguente aumento della frequentazione rivierasca potrebbero causare una fonte importante di disturbo per la Natura. In particolare riteniamo che il problema non sia tanto determinato dalla balneazione in sé, bensì dall’incremento delle presenze umane, dal disturbo causato dai rumori dei gitanti, dall’ingresso in zone protette destinate alla biodiversità, dallo sviluppo delle strutture accessorie al turismo (punti di ristoro, parcheggi). Queste attività possono contrastare la funzione principale a cui è stato destinato il lago. Destano inoltre perplessità la carenza d’indicazioni specifiche riguardanti il tipo di monitoraggio che verrà attuato nel periodo sperimentale».

Le richieste

I Verdi lanciano quindi una serie di richieste, riassunte in quattro punti:

1. Sottoporre il progetto sperimentale di balneazione nel Lago di Varese a procedura di Valutazione d’incidenza, da intendersi cumulativa relativamente alle altre attività ed insediamenti presenti sul lago, e renderne pubblici i risultati

2. Prevedere un monitoraggio di tipo biologico sulle aree limitrofe ai siti di balneazione, comprendente transetti faunistici e vegetazionali, valutazioni sull’incremento delle zone calpestate e sulle caratteristiche delle acque lacustri. Il monitoraggio andrebbe effettuato prima e durante il periodo idi balneazione per valutare correttamente gli effetti. L’assenza di un monitoraggio specifico ante operam rischia di non rendere evidente le eventuali variazioni indotte dalla balneazione

3. Escludere la realizzazione di nuovi parcheggi e strutture ricettive, nonché l’incremento dell’illuminazione notturna

4. Prevedere ed esplicitare forme di barrieramento fisico e di controllo per evitare la frequentazione dei turisti al di fuori dei lidi, nelle zone destinate alla natura