La Gioeubia infiamma Busto: più di 2 mila persone in piazza

busto gioeubia piazza

BUSTO ARSIZIO – L’amore per la tradizione affonda così in profondità le sue radici nella città di Busto Arsizio da sconfiggere anche la pioggia. Quando le prime gocce gelide, che in nottata dovrebbero trasformarsi in neve, hanno cominciato a cadere nessuno ha fatto una piega. La folla che riempiva completamente piazza Einaudi (tantissimi i bambini presenti) è rimasta con gli occhi incollati al gran bagliore che ardeva nel mezzo dello spiazzo. Alle 19 in punto è stato il sindaco di Busto Emanuele Antonelli ad accendere il tradizionale falò che in pochi minuti ha incenerito la Gioeubia, portandosi via il buio e il freddo dell’inverno.

Politica e non solo nel rispetto della tradizione

Le Gioeubie, esposte sin dal mattino di oggi, 31 gennaio, in piazza Santa Maria, sono state raccolte al centro di piazza Einaudi poco prima delle 19. Quest’anno i fantocci simbolici allestiti dai giovani della Lega rappresentavano Matteo Salvini che agganciato a un razzo porterà l’Italia lontano da un’Europa che non comprende, presidente francese Emmanuel Macron, al sindaco di Palermo Leoluca Orlando, tutta Liberi e Uguali senza distinzioni, il commissario europeo Moscovici, Junker, Saviano e la Merkel. Assolutamente non politiche, invece, le altre Gioeubie: presenti quella della Famiglia Bustocca che quest’anno l’ha dedicata ai 100 anni della Pro Patria mentre il bar Manina Bella ne ha realizzata una dedicata alle famiglie che stanno attaccate a smartphone e tablet con l’augurio che figli e genitori tornino a guardarsi negli occhi e a giocare e parlare insieme. Il Magistero dei Bruscitti ne ha realizzata una a tema polenta e bruscitti che mette d’accordo Salvini e Di Maio. La Gioeubia di Quelli del ’47 prende in giro la nuova piazza Vittorio Emanuele, privata del suo celebre monumento. Il sindaco Antonelli ha dato “fuoco alle polveri” e pian pian piano il fumo bianco s’è trasformato in alte fiamme. Nessuno si è mosso sino a quando la Gioeubia, il fantoccio più alto, non è caduta a terra vinta dal fuoco sollevando una nuvola di cenere. A quel punto tutti, nessuno escluso, si sono diretti verso piazza San Giovanni.

Tutti in piazza San Giovanni per la maxi risottata

Dove, già dalle 18 si lavorava ai fornelli, per preparare il tradizionale risotto con la luganega. La coda, ben presto, si è allungata sin quasi all’imbocco di piazza San Maria. Tutti in fila, ordinatamente, per gustare il piatto tipico. In tutto 1.500 porzioni servite, con 100 chilogrammi di riso tostati con 60 chili di salsiccia. E per dolce? Già c’era un occhio al Carnevale con 60 chili di chiacchiere. Madri della serata, nonchè validissime aiutanti dei cuiochi ai fornelli, l’assessore alla Cultura e al Commercio Manuela Maffioli e l’assessore al Marketing Territoriale Paola Magugliani. Insomma una festa per tutti. Una festa riuscitissima e molto ben organizzata (apprezzatissimo il packaging utilizzato per servire risotto e bevande) che ha valorizzato la tradizione e davvero, nonostante la pioggia, ha vinto il gelo dell’inverno.

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