Sangiano vuole arginare il problema dello spaccio. «Maggior presidio del territorio»

Il sindaco di Sangiano Matteo Marchesi indica il punto in cui è stato rinvenuto un bivacco nel bosco

SANGIANO – Un problema che tocca da vicino molti comuni dell’alto varesotto: quello dello spaccio nei boschi è un fenomeno contro il quale si stanno concentrando da tempo gli sforzi delle forze dell’ordine, impegnate a contrasto della criminalità nella fascia tra la Valcuvia e il Lago Maggiore, come le cronache frequentemente raccontano. A Sangiano l’amministrazione comunale guidata dal neo sindaco Matteo Marchesi vuole puntare su un maggior presidio del territorio e sull’implementazione della videosorveglianza.

La conformazione del territorio

Sangiano in particolare ha il problema di un territorio la cui conformazione agevola di fatto il proliferare delle attività illecite, con la presenza di numerose aree boschive facilmente raggiungibili in auto che si prestano a favorire nascondigli e bivacchi nel verde. «I nostri boschi ormai sono presi di mira», sottolinea il sindaco Matteo Marchesi che subito dopo la sua elezione avvenuta lo scorso giugno ha voluto occuparsi della questione. Un fenomeno che il giovane primo cittadino (nella foto sotto) ha portato all’attenzione del prefetto Salvatore Pasquariello lo scorso mese in occasione dell’incontro con i nuovi sindaci, riscontrando l’impegno istituzionale ad azioni in rete sul tema.

Sparatorie e bivacchi

È lo stesso Marchesi ad illustrare la geografia delle aree verdi di Sangiano. «Uno dei boschi principali è il Bostano, verso Laveno, dove qualche mese fa c’è stata una sparatoria tra bande per la gestione del territorio. Sono stati ritrovati 50 bussolotti a terra e per fortuna è accaduto nel weekend: in quella zona c’è un asilo nel bosco». L’altra area oggetto di cattive frequentazioni è quella del Picuz, con una strada asfaltata che dal Municipio sale nel bosco e diversi sentieri che si addentrano all’altezza dei vari tornanti. «Due sabati fa c’è stata una retata con i Carabinieri di Luino: vorrei ringraziare il maresciallo Cariola che ha una grande attenzione per questi temi», sottolinea Marchesi. Al blitz hanno partecipato anche Polizia locale e Protezione civile: è stato rinvenuto un bivacco con tutto il materiale per spacciare e per vivere nel bosco.

I resti del bivacco degli spacciatori nel bosco di Sangiano

La stazione

Poco lontano dall’area boschiva, al di là della provinciale, si trova la stazione ferroviaria di Sangiano, situata sulla linea che conduce da un lato verso la Svizzera e dall’altro verso Milano. Un punto di passaggio per gli spacciatori che da qui possono raggiungere facilmente i boschi. Una zona spesso oggetto di anti vandalici: recente la rottura di un vetro (nella foto sotto), che il Comune vuole controllare in maniera più efficace aumentando la videosorveglianza, per la quale saranno stanziati fondi ad hoc.

Più presidio

L’amministrazione comunale intende arginare il problema dello spaccio anche attraverso un potenziamento del comitato di vicinato, una realtà già esistente ma che si vuole incentivare. Proprio in questi giorni il sindaco ha incontrato un gruppo di cittadini. «Vogliamo far capire a tutti i sangianesi che se vedono dei movimenti o delle luci nel bosco è importante avvisare subito le forze dell’ordine, in modo che ci sia una deterrenza. L’obiettivo è presidiare il più possibile il territorio, anche a tutela di chi frequenta l’area boschiva e rischia di imbattersi in spacciatori».

La strada che dal centro di Sangiano sale al monte Picuz