Ferrovia Gallarate-T2 Malpensa, per Casorate è “no”. Il parere va in consiglio

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CASORATE SEMPIONE – Parere negativo al progetto della ferrovia Gallarate-T2. È questo il contenuto della delibera che lunedì sera, 25 novembre, verrà discussa in consiglio comunale a Casorate Sempione. Un “no” politico e tecnico alla controversa opera che sta facendo discutere ormai da tempo, soprattutto sul territorio della “piccola Inghilterra”, che è quello che subirà il sacrificio maggiore se i nuovi binari dovessero essere realizzati, come spinge Regione Lombardia.

In consiglio comunale

Il punto sul progetto della ferrovia Gallarate-T2 è stato aggiunto in extremis all’ordine del giorno della seduta consiliare convocata per lunedì 25 novembre alle 21, per discutere delle modifiche al piano delle opere pubbliche e di una variazione di bilancio. «L’avevamo detto che prima della conclusione dell’iter della conferenza dei servizi, che sarà presumibilmente prima di Natale, avremmo portato in consiglio un parere politico-tecnico sulla questione» fa sapere l’assessore all’edilizia e ai lavori pubblici Andrea Tomasini. «Sarà un atto di indirizzo per definire la posizione con cui Casorate Sempione si presenterà in conferenza dei servizi».

Parere negativo

La delibera, già distribuita ai consiglieri, esprime un parere negativo. Motivato con quattro documenti allegati: il richiamo alla delibera unitaria di consiglio comunale del luglio 2018; il documento sottoscritto dai sindaci dei quattro Comuni coinvolti che invocavano preventivamente all’opera il quadruplicamento della Rho-Parabiago e le necessarie compensazioni; le osservazioni del consulente incaricato dal Comune di Casorate, Manuela Vailati, ancora attuali e non accolte; e il parere tecnico del dirigente dell’ufficio tecnico con il quale si analizza il permesso di costruire, negando la compatibilità urbanistica perché l’opera non è prevista da Pgt. Toccherà poi chiaramente al consiglio comunale discutere ed eventualmente ritoccare i termini del deliberato. Ma l’orientamento è chiaro, per il no.

Le conseguenze

All’atto pratico l’obiettivo dell’amministrazione comunale è di smuovere qualcosa: «È un’opera che viene calata dall’alto – ammette l’assessore Andrea Tomasini – l’auspicio però è che il parere del Comune più impattato sia tenuto in considerazione, quantomeno nel migliorare l’opera, se mai la vorranno fare. E che prima di passare alla fase esecutiva del progetto si valutino altre alternative». Casorate continua a pensare che l’opera non sarebbe da realizzare. A maggior ragione alla luce del Bridge, che ha dimostrato una sostanziale tenuta del trasporto ferroviario per Malpensa pur in condizioni di traffico che, secondo SEA, si concretizzeranno non prima di 7-8 anni. Ma l’obiettivo dell’amministrazione guidata da Dimitri Cassani è anche quello di sollevare un più ampio tema di «gestione globale dell’area Malpensa», con i riferimenti in delibera alla necessità di una VAS e di un nuovo piano d’area. Tema che torni sui tavoli partendo dal territorio e non dall’alto.

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