A Busto il turismo industriale, a Varese quello sportivo: idee Lega per il ministro

Il ministro Garavaglia in visita al Museo del Tessile di Busto Arsizio

BUSTO ARSIZIO – Il ministro del turismo Massimo Garavaglia in tour elettorale tra Varese, Busto Arsizio e Gallarate a caccia di spunti per il rilancio della vocazione turistica del territorio della provincia di Varese. Dal capoluogo, che guarda al turismo sportivo con i suoi impianti e alla sfida delle Olimpiadi 2026 di Milano-Cortina, alla “capitale economica” del sud del Varesotto, dove si punta sul Museo del Tessile per dare una spinta al turismo industriale e si sogna il rilancio del centro storico (malridotto) del quartiere di Sacconago con l’innovativa formula dell’albergo diffuso, i candidati della Lega alle prossime amministrative hanno riempito di idee il taccuino del responsabile del dicastero del turismo.

A Busto la sfida del turismo industriale

A Busto Arsizio Garavaglia ha visitato il Museo del Tessile e il centro storico di Sacconago. «Il Museo del Tessile è un luogo del cuore che custodisce la nostra identità a livello di economia ma è anche un luogo di cultura che combina queste due dimensioni – ha spiegato all’esponente del Governo Draghi la vicesindaco e assessore alla cultura e allo sviluppo Manuela Maffioli – a questo museo vorremmo dare un futuro ulteriore, sia in termini di riferimento per il sistema tessile, grazie al faro acceso con la fiber art, sia con una connotazione legata alla “nouvelle vague” del turismo industriale. Potrebbe essere questa una nuova vocazione per la città». Il ministro ha sposato in pieno questa proposta: «Il rilancio del turismo industriale è solo una questione di organizzazione, bisogna mettersi in rete per promuovere i siti e attrarre gli appassionati. Del resto il turismo nelle città non è solo legato alla cultura e all’arte, se pensiamo che Disneyland Paris fa più visitatori del Louvre».

A Sacconago l’idea dell’albergo diffuso

L’altra idea che la Lega di Busto ha sottoposto all’attenzione di Massimo Garavaglia è quella della rinascita del centro storico di Sacconago in termini di “albergo diffuso”. «Un’idea geniale per il rilancio di un borgo – l’ha definita il ministro – interessante perché interfaccia finanziamenti in essere e prospettici (quelli del Pnrr) ma anche per l’idea di ripensare il centro storico, con il bello che attira il bello e innesca un meccanismo virtuoso». Come attuarla? «Il borgo con le sue corti e cortili è una peculiarità di questo quartiere che era comune autonomo ed è un pregio da sfruttare, in una città che non ha nessun albergo ma tanti affittacamere e B&B che occupano le loro stanze al 70-80% – spiega il commissario della Lega Paola Reguzzoni – l’albergo diffuso è un’idea per rendere attrattivo il centro di Sacconago dal punto di vista della ricettività e delle botteghe artigianali». Il progetto di massima c’è già, e passerebbe attraverso l’istituzione di una STU, una società di trasformazione urbanistica, in cui il Comune farebbe da traino, con interventi pubblici come quello sull’ex oratorio di Sacconago, per incentivare i privati ad intervenire. L’assessore all’urbanistica Giorgio Mariani intravede anche nella «residenzialità studentesca, favorita dall’espansione dell’università dell’Insubria su Busto», e nella vicinanza dell’area delle Nord ulteriori carte da giocare. «Come per l’area delle Nord – sottolinea l’europarlamentare ed ex assessore all’urbanistica Isabella Tovaglieri – occorre superare strumenti urbanistici troppo rigidi e serve un forte ruolo pubblico che faccia da volano».

A Varese «Facciamo filotto con Bianchi e rilanciamo il turismo»

Massimo Garavaglia torna a Varese a distanza di pochi giorni (sabato era sul palco con Matteo Salvini) per sostenere la candidatura di Matteo Bianchi. Oltre al candidato sindaco, ci sono Barbara Bison (capolista della Lega), il commissario provinciale Stefano Gualandris, il commissario cittadino Cristiano Angioy, il coordinatore della campagna elettorale leghista Mirko Reto e Simone Longhini consigliere e candidato di Forza Italia

«Vinciamo qui a Varese e facciamo filotto tra amministrazione locale, Regione Lombardia e Governo» ha detto Garavaglia. Per poi ribadire che sul fronte del rilancio del turismo «io ci sono. Perché su questo comparto, che è molto complesso e articolato, ho una visione molto semplice. Per me contano i numeri. Questo significa che dobbiamo essere bravi ad aumentare le presenze sul territorio e a far crescere il fatturato. Come? valorizzando i vari comparti del turismo. C’è il turismo sportivo, ma non solo ad esempio. Varese è una città che può dare molto sotto questo profilo. L’organizzazione di grandi eventi internazionali porta gente, ma fa sì che i visitatori rimangano più giorni negli alberghi e sul territorio. Però queste sfide vanno affrontate senza tralasciare una serie di aspetti che solo all’apparenza non hanno nulla a che fare con il turismo. Penso ad esempio a Malpensa e al collegamento stradale con l’A4. Non è possibile che quando si entra in galleria si perde la connessione con lo smartphone».

Bianchi punta a una Varese in formato Olimpiadi

Un assist per Bianchi che fa del rilancio turistico uno dei paletti strategici del suo programma elettorale. Per il candidato sindaco leghista, «Varese deve essere pronta ad affrontare la sfida delle Olimpiadi del 2026. Il che vuol dire investire in infrastrutture per tempo. Ovvero mettere a sistema il patrimonio storico e culturale che caratterizza la nostra città. Ma soprattutto raddoppiare le strutture degli sport del ghiaccio con una seconda pista nella zona del tennis club Le Bettole. Il nuovo palaghiaccio, recuperato anche grazie ai fondi destinati a Varese dal ministro Giancarlo Giorgetti, non basta. Varese deve avere ciò che serve per poter ospitare una squadra nazionale in vista delle Olimpiadi».

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