A Castellanza un trifoglio celebra la sindrome di Down. Per un’inclusione vera

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CASTELLANZA – Tre foglie, come la trisomia 21. E’ questo il simbolo che Castellanza sceglie di dedicare alla giornata nazionale delle persone con la sindrome di Down. «Per ricordare alla comunità che tutti, a prescindere dalle difficoltà o dai limiti fisici e psicologici, possono dare un importante contributo alla collettività. Bisogna però metterli in condizioni di farlo, lavorando per l’inclusione sociale», ha detto il sindaco Mirella Cerini.

Mettiamo tutti in condizione di essere autonomi

Che proprio ieri, giovedì 8 ottobre, ha inaugurato un trifoglio esposto fuori da Palazzo Brambilla, con Gianna Leo e Federica Chittò, le responsabili del progetto “Andare verso casa”, che aderisce ad Anffas Legnano e ha proprio l’obiettivo di aiutare tutti a raggiungere la massima autonomia possibile.

Ecco che nel mese di ottobre, dedicato appunto alla sensibilizzazione sulla sindrome, l’amministrazione Cerini decide di puntare i riflettori su questa forma di disabilità, ma soprattutto sulla possibilità di giungere davvero all’indipendenza, se correttamente stimolati. «I ragazzi del progetto “Andare verso casa” potranno infatti fare pratica in un appartamento in viale Italia a Castellanza, cimentandosi in varie attività quotidiane. Con la supervisione di alcuni educatori, infatti, fanno la spesa, cucinano oppure ordinano il cibo da farsi portare a domicilio, apparecchiano, rassettano la casa e trascorrono del tempo insieme.

Per una società più inclusiva

«Quello che desidero per la nostra città – ha dichiarato Cerini, che ha subito aderito con entusiasmo all’iniziativa – è che aspiri a un modello di comunità con percorsi di inclusione e che riconosca la dignità di ogni persona. Solo così potremo valorizzare la ricchezza di cui ognuno di noi è portatore».

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