Al via la raccolta firme per l’ospedale di Gallarate. Gnocchi: «Sorprendiamoli»

GALLARATE – Prende il via la raccolta firme, promossa da Obiettivo Comune Gallarate, per il mantenimento dell’ospedale Sant’Antonio Abate. «Puntiamo a 5000 firme entro settembre – annuncia Massimo Gnocchi, capogruppo OCG – la politica è sensibile al consenso, sorprendiamoli e facciamogli capire che le scelte possono essere riviste». L’esponente dell’opposizione continua ad essere contrario all’ospedale unico: «In consiglio regionale è stato detto non da noi, ma da qualcuno in maggioranza – il riferimento è alle parole di Luigi Zocchi, di Fratelli d’Italia – che quel progetto è la causa dei mali del nostro ospedale».

Polo d’eccellenza? Senza chiudere gli ospedali

L’obiettivo della mobilitazione è chiaro: «Mantenere i due ospedali di Gallarate e Busto e realizzare una struttura di eccellenza – ribadisce Gnocchi – non è un’invenzione mia, era scritto nel Piano d’Area di Malpensa 25 anni fa. Dopo il disastro di Linate del 2001 si disse che non ci sarebbe stato sufficiente sostegno sanitario per rispondere ad un’emergenza di quel tipo». Il contenuto della petizione «si rifà al volantino della manifestazione che ha trascinato in piazza più di duemila persone – ricorda Massimo Gnocchi – persone che ora hanno bisogno di ritrovarsi e mettere nero su bianco la richiesta di mantenere il presidio sanitario di Gallarate e di ripensare il progetto di ospedale unico, che non funziona da nessuna parte. Dobbiamo dare un orizzonte di futuro al Sant’Antonio Abate, perché è per la mancanza di quello che i medici se ne vanno via». Per Gnocchi serve «un movimento di popolo per incanalare queste scelte, noi avevamo chiesto un referendum, ci è stato detto di no».

La petizione regionale

La raccolta firme ha preso il via questa mattina, 1° luglio, sui tavolini della pasticceria Bianchi di largo Camussi. Già diverse persone in coda per sottoscrivere quella che, come ha spiegato il consigliere Massimo Gnocchi, è «una petizione regionale». La quale, «a differenza di quelle comunali, non necessita di autentica sul posto, ma solo di una successiva verifica della residenza». Ecco perché i moduli, registrati e numerati, sono in corso di distribuzione, anche nei negozi – «una quindicina hanno già aderito, e non solo a Gallarate» fa sapere il capogruppo di OCG, citando il panificio Magni di Besnate – con l’impegno a restituirli a settembre. «L’unico requisito è la residenza in Lombardia ma chiediamo che a firmarlo siano solo i residenti a Gallarate e nei comuni limitrofi a cui fa riferimento il nostro ospedale».

Il target

Si punta a 5000 firme, che «è il numero minimo per presentare proposta di legge in Regione». Per Massimo Gnocchi «non ci sono più alibi. Non è un’iniziativa di parte, l’ospedale non è di destra o di sinistra, è di tutti: è un servizio, e un asset anche economico, importante per la città. Non possiamo più pensare che debba essere fatto qualcosa da qualcun altro. Ora siamo padroni del nostro destino». L’invito agli altri gruppi di minoranza è a firmare e far firmare la petizione: «Li ho informati» fa sapere l’esponente di OCG.

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