L’Atalanta di Gasperini è una vera Dea: quarti di Champions a un passo

La Dea spaventa l’Europa con una prestazione favolosa. Non c’è solo corsa, pressing asfissiante, organizzazione svizzera. Chi la vede in questo modo ha captato solo una piccola parte della mirabilia della squadra di Gasperson. C’è una visione limitante. I nerazzurri di Bergamo hanno annichilito il Valencia (4-1) in una serata magica, traboccante di entusiasmo. Tanto entusiasmo. E lo hanno fatto anche con tanta tecnica. La Dea è un brillante, non è solo il bastone che picchia, ma è anche il fioretto elegante. La tecnica sopraffina dei gol di Freuler, Ilicic. Le cuciture eleganti del Papu Gomez e le magistrali geometrie di Pasalic. Ci sono i leoni dietro, ma c’è anche tanta poesia da metacampo in avanti. Poteva già essere strachiusa in vista della gara di ritorno, ma una distrazione, un po’ figlia dell’entusiasmo e della solita voglia di promuovere gioco dalle retrovie, sta tenendo un po’ la porta della qualificazione socchiusa. Un piccolo equilibrio che in campo per lunghi tratti non s’è visto. Atalanta debordante come la piena dei fiumi delle valli. Per lunghi minuti il Valencia è finito risucchiato dalla lavatrice, stritolato dal vortice del gioco psichedelico e verticale della Dea che è sembrata la squadra più esperta. Quella di maggiore caratura internazionale. E invece non doveva essere così. E ora i quarti di Champions sono lì a portata di mano. Manca un ultimo piccolo sforzo per entrare da regina, anzi da Dea, nel lotto delle più forti d’Europa. Le prime otto del continente. Che sogno per i ragazzi di Gasperson.

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