Autismo, dalla “Settimana Blu” di Busto un messaggio alle famiglie: «Non siete soli»

BUSTO ARSIZIO – Si conclude con «un momento di incontro» tra famiglie, associazioni, scuole e operatori dei servizi sociali la “Settimana Blu” che l’amministrazione comunale, in tandem con l’associazione Triade SOS Autismo Onlus, ha dedicato al tema dell’autismo. «Non siete soli» il messaggio lanciato dagli assessori alle politiche educative Daniela Cerana e all’inclusione sociale Paola Reguzzoni alle famiglie.

La testimonianza di una mamma

Ma è stato proprio di una delle fondatrici di “Triade”, Elena D’Orazio – presidentessa dell’associazione e madre di un ragazzo di 19 anni che all’età di 6 ha ricevuto la diagnosi – l’intervento più toccante della giornata. «Le famiglie sono disorientate, il futuro è un’incognita e sai che quella condizione ti accompagnerà tutta la vita – rivela – ecco perché con altri genitori ci siamo detti che dovevamo fare qualcosa per i nostri ragazzi». Così è nata Triade SOS Autismo, che oggi offre opportunità alle famiglie, ad esempio con lo sport e la pet therapy, e che ha aperto canali di dialogo con le istituzioni.

Gli obiettivi

Favorire la costruzione di una rete tra genitori, scuole e associazioni per permettere ai bambini e ai ragazzi con diagnosi di autismo di intraprendere il percorso verso l’autonomia cogliendo tutte le opportunità che il territorio può offrire. Questo lo scopo del convegno che si è svolto questa mattina, 9 aprile, ai Molini Marzoli in occasione della Giornata internazionale della consapevolezza sull’autismo. In platea insegnanti, educatori, genitori: i relatori hanno trattato il tema da diversi punti di vista, quello della famiglia, quello della ricerca, quello dei servizi sociali e quello della politica.

L’assessore alle famiglie: “Non siete soli”

«Più di un convegno – lo ha definito l’assessore alle politiche educative Daniela Cerana – un momento di incontro e di confronto con un messaggio di fondo rivolto alle famiglie: non siete soli, a Busto c’è una rete in grado di accompagnare le esigenze di chi ha in famiglia un caso di autismo e si sta facendo un percorso per ascoltare queste esigenze e cercare di declinare i servizi in modo da soddisfarle al meglio».

Il “dopo di noi”

«Ci preme sottolineare la necessità che le famiglie siano accompagnate nella gestione delle complesse problematiche legate all’autismo sin dal primo momento, quello, estremamente doloroso, della diagnosi – spiega l’assessore all’inclusione sociale Paola Reguzzoni – da parte nostra siamo impegnati a cogliere tutte le opportunità per aiutare questi ragazzi a diventare sempre più autonomi, a intraprendere un percorso di vita piena, con la loro dignità e i loro tempi. Vogliamo insomma alleviare la preoccupazione del “dopo di noi” che i genitori vivono costantemente dal momento della diagnosi».

Un libro per le scuole

Nei prossimi giorni i bambini dell’ultimo anno delle scuole dell’infanzia e dei primi due anni delle elementari, riceveranno il libro di Margherita Ferracuti “Tra le nuvole”, una favola toccante e delicata, presentata al convegno dalla stessa autrice, che gli insegnanti potranno utilizzare come strumento di lavoro per aiutare i bambini ad accogliere e a interagire con ogni compagno. La ricercatrice dell’Università dell’Insubria Charlotte Kilstrup-Nielsen ha invece sottolineato «l’importanza di diagnosticare l’autismo entro i primi tre anni di vita», mostrando anche i passi avanti della ricerca in questo senso.

«Serve un registro»

«Stabilizzazione e flessibilità» sono le parole d’ordine proclamare da Patrizia Baffi, consigliere regionale di Fratelli d’Italia che da quattro anni è in prima linea sul tema delle politiche a favore della disabilità. «È una sfida difficile, spesso non solo per mancanza di risorse. Ci vuole dinamismo per leggere le esigenze». Uno dei fronti su cui lavorare fin da subito, per Baffi, è quello del monitoraggio del fenomeno: «I dati che abbiamo oggi sono sottostimati, e manca un registro comune che riesca a dare il quadro esatto della situazione sul territorio».

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