«Ex camping, oltre 450mila euro di credito: il Comune di Azzate si tuteli»

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Un’immagine del camping prima della demolizione delle casette

Il ritrovamento di armi da fuoco nell’area in corso di bonifica dell’ex camping Sette Laghi non fa che confermare quanto fosse giustificata la preoccupazione dei gruppi di minoranza “Insieme per Azzate” e “Azzate in Valbossa”, espressa ufficialmente nel corso di sedute dello scorso anno del consiglio comunale di Azzate. Una preoccupazione purtroppo non condivisa dal sindaco Gianmario Bernasconi e dalla sua maggioranza, che si decisero a segnalare alle autorità competenti lo stato di quel terreno, e lo scorretto metodo di smaltimento delle rimanenti casette abusive da abbattere, solamente dopo i ripetuti servizi di “Striscia la Notizia” mandati in onda su Canale 5.

Quanto scoperto nel corso dell’opera di bonifica affidata alla nuova proprietà dell’area a ridosso del Lago di Varese, come evidenziato da recentissimi articoli di stampa, e quanto decretato dal Tar in merito alle responsabilità sulle condizioni del terreno dopo lo scriteriato abbattimento dei manufatti abusivi, attestano invece come il sindaco Gianmario Bernasconi, nella sua qualità di primo cittadino, di responsabile della salute e della sicurezza pubblica e quindi di pubblico ufficiale, avrebbe potuto e dovuto segnalare già diversi mesi prima quanto fosse avvenuto e quanto stesse avvenendo, alla luce anche dei sopralluoghi effettuati.

Peraltro, emerge dall’evidenza dei fatti quanto a questo punto sia improbabile che il Comune di Azzate, diversamente da ciò che si era sperato dopo l’aggiudicazione dell’asta per l’assegnazione della proprietà dell’area, possa a questo punto percepire il proprio credito accumulato negli anni, credito superiore ai 450mila euro.
Dunque, alla luce degli sviluppi della vicenda e in attesa degli ulteriori approfondimenti e provvedimenti dell’autorità giudiziaria che sta indagando sull’area dell’ex Camping Sette Laghi, i gruppi di minoranza “Insieme per Azzate” e “Azzate in Valbossa” auspicano che la maggioranza in scadenza di mandato del Comune di Azzate voglia agire nelle sedi opportune, e questa volta con estrema sollecitudine, a tutela del proprio credito contro i responsabili di quanto avvenuto.
In attesa di risposte concrete, confidiamo nell’operato dell’autorità affinché eventuali responsabilità ed eventuali omissioni vengano evidenziate e sottoposte al vaglio della magistratura.

Raffaele Simone e Antonio Triveri (“Insieme per Azzate”)

Carlo Arioli e Marco Leoni (“Azzate in Valbossa”)