Azzate, FdI: «Serve una comunità energetica per i commercianti»

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AZZATE – “Riteniamo che una comunità energetica rinnovabile possa diventare un fiore all’occhiello per Azzate, in un percorso volto al maggior utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e alla salvaguardia dell’ambiente, grazie a un minore impatto ambientale sul territorio e minori emissioni di CO2 nell’aria”. È questa la proposta che il Circolo di Azzate di Fratelli d’Italia, guidato da Mehmet Ergin, ha rivolto all’amministrazione comunale chiedendo l’avvio urgente di uno studio di fattibilità.

I benefici economici

“Un immediato risparmio nella bolletta energetica, un possibile guadagno legato all’energia prodotta in surplus, grazie ai meccanismi degli incentivi del Gestore Servizi Energetici (GSE), e una maggior attrattiva del nostro territorio, grazie al passo concreto nella direzione dell’indipendenza energetica e del miglioramento degli standard ambientali” sono gli importanti benefici economici prospettati per la comunità. “Come Circolo di Azzate di Fratelli d’Italia siamo pertanto a disposizione – ha ribadito Ergin – per la buona riuscita di questo progetto, confidando anche nella collaborazione del gruppo di minoranza di “Progetto Comune per Azzate” che, nel programma elettorale, si era dimostrato sensibile a questa tematica”.

Finanziamento con il dispositivo per la ripresa e la resilienza

In seguito all’approvazione a novembre 2023 da parte della Commissione Europea di aiuti di Stato all’Italia per un importo di 5,7 miliardi di euro, il regime italiano sarà parzialmente finanziato, per sostenere la produzione e l’autoconsumo di energia elettrica rinnovabile atto al conseguimento degli obiettivi strategici dell’Unione Europea connessi al Green Deal, tramite il dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF). La parte così sovvenzionata resterà in vigore fino al 31 dicembre 2025, mentre quella rimanente fino al 31 dicembre 2027: “Il regime sostiene la costruzione di impianti per la produzione di energia rinnovabile e l’espansione di quelli esistenti. Ne beneficiano i progetti di dimensioni limitate, con una capacità fino a 1 MW. I beneficiari possono accedere al regime in base al principio ‘primo arrivato, primo servito’”.

Due misure di aiuto

Come riporta il sito della Commissione Europea, il regime è composto da due misure di aiuto: una tariffa vantaggiosa sul quantitativo di energia elettrica consumato dagli autoconsumatori (clienti finali che generano energia elettrica da fonti rinnovabili per il proprio consumo) e dalle comunità energetiche rinnovabili (soggetti giuridici che permettono ai cittadini, alle piccole imprese e alle autorità locali di produrre, gestire e consumare la propria energia elettrica), pagata su un periodo di venti anni.
La misura, con un bilancio totale di 3,5 miliardi di euro, sarà finanziata mediante un prelievo sulle bollette dell’energia elettrica di tutti i consumatori. E una sovvenzione agli investimenti fino al 40% dei costi ammissibili, per un bilancio totale di 2,2 miliardi di euro, finanziata mediante il dispositivo per la ripresa e la resilienza. Per beneficiare dei finanziamenti a titolo del dispositivo per la ripresa e la resilienza, i progetti ammissibili devono diventare operativi prima del 30 giugno 2026 e dovrebbero essere ubicati in Comuni con meno di cinquemila abitanti”.

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