Bianchi non si è accorto che Varese è cambiata. In meglio. Dov’è stato?

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Il candidato della Lega ha finalmente scoperto le sue carte con un’intervista rilasciata proprio in questi giorni. La parola che spicca è “sussidiarietà” il mantra inventato negli anni novanta da Formigoni con il quale è stata privatizzata buona parte della Sanità regionale regalandola ai privati. Questo sarebbe per Matteo Bianchi il progetto politico per la Città di Varese per il prossimo quinquennio?

Il deputato di Morazzone rivendica altresì un’anima verde citando addirittura Greta Thumberg e riferendo di fantomatiche opere ambientali poste in essere nel ventennio di governo leghista della città. Probabilmente Bianchi era troppo impegnato a svolgere il ruolo di Sindaco di Morazzone per accorgersi che durante le amministrazioni pre-Galimberti Varese era stata abbandonata a se stessa sia dal punto di vista ambientale, perdendo le caratteristiche di città giardino, e sia urbanistico-viabilistico accumulando tutti i difetti di una città caotica ed inquinata. Se queste sono le premesse possiamo dire che il M5S a Varese ha visto giusto e ….lungo.

Il cambiamento, in meglio, che si è avvertito in questi 5 anni di mandato del Sindaco Galimberti, che contrariamente al suo avversario non è un politico di professione ma un professionista votato alla città, avvalora l’impostazione programmatica del Movimento. Al contrario della sussidiarietà -che equivale a svendere il pubblico a favore del privato – noi riteniamo che la parola chiave sia: “Nessuno deve rimanere indietro” e che la città deve seguire il corso dei mutamenti economico sociali di una Società 4.0.

Una città proiettata in un futuro di sostenibilità, di coesione sociali e di vivibilità, temi forti che ci appartengono da sempre e non rappresentano per noi proclami da campagna elettorale. Far tornare Varese un polo di attrazione turistico ed universitario che possa beneficiare della posizione geografica che occupa al crocevia tra la metropoli milanese i laghi e la Svizzera, una visione di insieme che non crediamo davvero rispecchi quella dell’ erede di Bossi, come lui stesso si è definito.

E non vogliamo aggiungere altro per quanto riguarda l’ipotesi di un’alleanza con Agorà, i cui riferimenti storici riportano al caso “mensa dei poveri” e Caianiello, ma questa è una storia che affronteremo in seguito se sarà necessario. I cittadini sanno, ascoltano, si informano, non c’è nulla che potremmo aggiungere che non sia già ben chiaro ai loro occhi.