Biodiversità a Varese con le casette delle api firmate da Fondazione Piatti

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VARESE – Nasce da un racconto dell’alleanza tra piante e insetti impollinatori la nuova collaborazione tra l’assessorato alla tutela ambientale del Comune di Varese, la Fondazione Piatti e il Liceo scientifico Ferraris, coinvolto nell’ambito del progetto dei “Giovani Pensatori”. A seguito di un convegno organizzato a giugno 2023 dal Comune di Varese su biodiversità e insetti impollinatori, la Fondazione Piatti ha manifestato il desiderio di coinvolgere i propri ragazzi nel progetto “Varese per le api”, grazie al quale sono nate in città aree e aiuole fiorite, luoghi ideali per la collocazione di casette per api.

Nuove casette per le api

Da qui ha preso vita il percorso che fa lavorare fianco a fianco gli studenti del Ferraris e i ragazzi della Fondazione Piatti. L’obiettivo è anche quello di costruire le casette per le api selvatiche che saranno posizionate nelle aree fiorite già esistenti e nelle nuove aiuole che fioriranno nella prossima primavera. «Il valore dell’esperienza che i giovani stanno vivendo è sicuramente l’inclusività che dà ai ragazzi della Fondazione Piatti l’opportunità di lavorare con altri studenti e ai ragazzi del Liceo Scientifico quella di confrontarsi con la fragilità e scoprire che insieme la si può affrontare, in un percorso di scambio che non può che arricchire entrambi – spiega l’assessore a tutela ambientale, sostenibilità sociale ed economia circolare Nicoletta San Martino – si tratta di un esempio concreto di sostenibilità sociale realizzata grazie alla collaborazione dei diversi partners che a vario titolo hanno partecipato all’iniziativa».

Il progetto

Il percorso si inserisce nelle attività di Varese-BiodiverCity, progetto nato nel febbraio 2021 nell’ambito del Tavolo Paesc. Coordinato da Stefania Barile in co-progettazione tra Comune di Varese, Università dell’Insubria, Società astronomica Schiaparelli, Legambiente Varese, Orticola Varesina, Fridays For Future Varese e le scuole della città, il progetto si propone di promuovere interventi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici difendendo e implementando la biodiversità in tutte le sue differenti implicazioni (ambientali, umane, sociali, politiche, economiche, sanitarie, scientifiche): un’operazione culturale innovativa per il territorio che formalizza, di fatto, un’alleanza tra Comune, scuole, associazioni e movimenti ambientalisti della città. «Il progetto Varese-BiodiverCity rappresenta l’efficacia di alleanze intersettoriali nel rispondere a problematiche complesse non solo relative all’emergenza climatica, studiando strategie di adattamento e mitigazione in linea con la sfida ambientale a cui nessuno può sottrarsi – spiega Stefania Barile – ma anche nell’ambito delle relazioni dei cittadini tra di loro e con il contesto sociale di appartenenza per una progettazione collettiva soprattutto tra le giovani generazioni attraverso l’ascolto, lo scambio e il confronto di esperienze vòlti a un’azione comune capace di costruire insieme un significato condiviso, quello dell’inclusione».

Inclusione e competenze

«Come Fondazione Renato Piatti siamo davvero orgogliosi di essere partner e promotori di questo progetto insieme ad alcune delle più importanti istituzioni del territorio che, ancora una volta, si dimostrano attente a temi a noi cari, quali quello di creare occasioni di reale inclusione e sensibilizzazione dentro e fuori i nostri Centri per le persone di cui ci prendiamo cura – commenta Massimiliano Arosio, direttore servizi alla persona – il progetto ha infatti regalato in questi mesi, e continuerà a farlo con la seconda fase di prossimo avvio, un’importante opportunità ai nostri bambini e ragazzi per sperimentarsi in nuovi contesti e attività aiutandoli così a sviluppare abilità e autonomie».

«Questi percorsi, per la loro natura interdisciplinare e transdisciplinare, si propongono di costruire conoscenze e competenze per comprendere e per comprendersi – sottolinea Rossella De Andreis, docente dello scientifico Ferraris – e sono esempi di come l’apprendimento attivo necessiti della collaborazione di diversi attori, dentro e fuori la scuola, che concorrono alla crescita consapevole e responsabile delle nuove generazioni».

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