Busto, 30 veicoli senza assicurazione e polizze-truffa. Li inchioda la polizia locale

BUSTO ARSIZIO – Dall’inizio dell’anno ben 30 automezzi trovati senza assicurazione e un caso di truffa assicurativa, oltre a cinque conducenti senza patente: è il bilancio di due mesi e mezzo di controlli mirati a combattere il fenomeno dei veicoli sprovvisti di polizza obbligatoria, messi in campo dal comando di Polizia locale di Busto Arsizio grazie all’impegno del Nucleo Motociclisti. «Continueremo con i controlli – promette l’assessore alla sicurezza e alla viabilità Massimo Rogora – a salvaguardia degli utenti deboli della strada e delle possibili vittime di truffe in tempo di pandemia».

Controlli intensificati

La polizia locale intensifica i controlli in strada per “pizzicare” i veicoli senza la copertura assicurativa obbligatoria. «Un fenomeno riprovevole – sottolinea il comandante del corpo dei Molini Marzoli, Claudio Vegetti – in caso di incidente stradale, la mancanza di copertura assicurativa provoca l’impossibilità del risarcimento o l’avvio di un percorso molto complesso e lungo per essere risarciti dei danni fisici e materiali patiti. Inoltre, spesso, dietro auto non assicurate si possono nascondere anche situazioni criminose a danno degli utenti».

Le auto non assicurate

In campo il Nucleo Motociclisti della Polizia Locale, i cui controlli hanno portato ad accertare ben 30 automobili sprovviste del regolare “tagliando” della polizza (che oggi non è più obbligatorio esporre sul cruscotto): per loro è scattata la multa da 866 euro, con decurtazione di 5 punti dalla patente e sequestro del veicolo ai fini della confisca. Nel corso dei controlli sono stati accertati inoltre anche cinque casi di guida senza patente perché mai conseguita o revocata: due casi di recidiva (deferiti alla Procura di Busto Arsizio, la pena prevista è quella dell’arresto fino ad un anno, e i veicoli sequestrati per la confisca) e tre puniti con la sanzione di 5.100 euro e il fermo amministrativo del veicolo per 3 mesi. E sono emersi anche i casi di truffe assicurative.

La truffa del finto broker

Uno in particolare, dopo una complessa attività di indagine durata oltre un mese, ha portato al deferimento all’autorità giudiziaria di un cittadino italiano, residente nel Napoletano: si era «fraudolentemente spacciato per broker assicurativo» e aveva sottoscritto «una polizza falsa incassando indebitamente oltre 800 Euro, dopo aver carpito i dati dello sfortunato ed ignaro cittadino bustocco da un preventivo redatto online su un sito “fake” appositamente realizzato». In altri casi le indagini della Polizia locale di Busto hanno collaborato con quelle già avviate dalle Procure di Milano e Benevento (e con l’ufficio legale di Poste Italiane) relative a truffe operate con polizze false della stessa compagnia e attuate attraverso ricariche Poste Pay.

Il vademecum

Con l’occasione, per poter evitare la possibilità di sottoscrivere polizze assicurative fasulle, la Polizia locale di Busto indica alcuni suggerimenti da adottare:

  1. diffidare sempre da annunci che chiedono dati sensibili e millantano prezzi stracciati;
  2. controllare che l’azienda promotrice sia inserita negli appositi elenchi delle compagnie autorizzate IVASS (reperibile sul sito internet dell’Istituto);
  3. se il soggetto che propone il contratto è un intermediario, deve essere reperibile nel predetto sito dell’IVASS;
  4. al momento del preventivo verificare tutte le voci relative a massimali e franchigia, verificando l’effettiva convenienza;
  5. i pagamenti devono sempre essere tracciabili: non accettare mai modalità di pagamento quali ricariche su carte Poste Pay o prepagate o servizi di trasferimento di denaro contante, prestando ben attenzione ad eventuali richieste di bonifico in quanto le carte prepagate di ultima generazione sono munite di IBAN come un normale conto corrente.

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