Busto, centrodestra diviso sulla lista Antonelli: Forza Italia pensa allo strappo

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Emanuele Antonelli e Gigi Farioli

BUSTO ARSIZIO – Centrodestra a rischio rottura a Busto, Forza Italia è ad un bivio: potrebbe strappare. Il nodo è sempre quello della lista del sindaco, su cui gli azzurri non sembrano disposti a compromessi. O la lista del sindaco sarà puramente civica, senza transfughi, oppure l’accordo provinciale su Antonelli salta. Linea mai smentita, ora però dopo il tavolo cittadino del centrodestra di venerdì scorso, per gli azzurri è il momento di decidere se andare fino in fondo, e rompere con la coalizione che sostiene Antonelli. La prospettiva in caso di strappo è chiara: un’alleanza di centro con Italia Viva e con Gigi Farioli candidato sindaco contro Antonelli. Resta da verificare chi ci sta, sia all’interno del partito azzurro, sia con gli alleati di area moderata con cui è in corso di definizione la nuova lista elettorale per le amministrative. Lo strappo però ormai è un’ipotesi concreta sul tavolo.

Il bivio

Il tavolo del centrodestra di venerdì scorso, dove sono emerse proposte di compromesso anche piuttosto fantasiose sulla questione della lista del sindaco, non ha fatto che accelerare l’ora delle decisioni nell’area moderata che si sta radunando attorno a Forza Italia. La possibilità di un via libera ai transfughi nella lista Antonelli (l’assessore Laura Rogora e il consigliere Orazio Tallarida) in caso di dimissioni in occasione dell’ultima seduta del consiglio comunale del 21 luglio, non è di fatto nemmeno stata presa in considerazione dagli azzurri. La linea, confermata anche dal commissario provinciale Giacomo Caliendo che sabato mattina era Varese per tenere a battesimo la nuova lista che accoglierà i partiti minori dell’area moderata di centro, rimane sempre la stessa: no a ex e transfughi nella lista del sindaco, che deve essere puramente civica, oppure per gli azzurri l’accordo sulla riconferma di Antonelli non sarà più valido.

I passaggi

Le decisioni definitive verranno prese nel corso di due riunioni che sono state convocate nelle prossime ore: oggi, lunedì 12 luglio, sì incontreranno i rappresentanti di Forza Italia e degli altri movimenti civici e politici in procinto di aderire alla lista allargata ai moderati: Idee in Comune, Noi con l’Italia, Cambiamo! e Popolo della Famiglia. Domani, martedì 13, invece, sarà il gruppo cittadino di Forza Italia ad esprimersi. L’obiettivo è verificare chi ci starebbe nell’ipotesi di una corsa separata dal centrodestra. Lo strappo è ormai un’ipotesi concreta sul tavolo.

Alla finestra c’è Italia Viva, il partito di Matteo Renzi che nelle scorse settimane, per voce dei suoi due parlamentari del territorio Gianfranco Librandi e Maria Chiara Gadda, ha offerto al commissario di Forza Italia Gigi Farioli la candidatura a sindaco. E che da allora aspetta ancora una risposta. L’obiettivo in questo caso sarebbe creare un blocco moderato in grado di comprendere tutte le forze di centro, tra cui Azione e +Europa ma anche la lista civica Busto al Centro, che pure ha già presentato il proprio candidato sindaco Gianluca Castiglioni ed escluso recentemente di poter sostenere una coalizione di centro guidata da una figura che non fosse di espressione civica, come dunque Farioli.

La tensione sale

Quel che è certo è che in maggioranza in queste ore la tensione sta salendo e le chat si stanno surriscaldando. Le voci circolate sull’ipotesi di strappo hanno irrigidito il fronte “antonelliana”, che nelle ultime settimane aveva cercato una soluzione di compromesso sulla questione della lista del sindaco, facendo passare il principio della reciprocità rispetto ai transfughi. Si prova ad alzare il tiro, ad esempio escludendo ogni futura intesa per un ballottaggio che, in caso di rottura del fronte dell’attuale maggioranza, diventerebbe sempre più probabile. Difficile invece immaginare ritorsioni a livello provinciale, da una parte perché l’accordo a Varese su Matteo Bianchi è blindato, dall’altra perché su Gallarate Forza Italia è già fuori dalla giunta e Fratelli d’Italia non avrebbe armi per forzare la mano.

La Lega alla finestra

Resta alla finestra la Lega, che nel frattempo è l’unico partito che a Busto ha di fatto già messo in moto la macchina della campagna elettorale grazie ai gazebo per il referendum sulla giustizia, che nel weekend appena concluso ha ottenuto oltre 200 adesioni tra il centro e i quartieri di Sant’Anna e Beata Giuliana. Resta da capire come si orienterà il Carroccio in caso di frattura del centrodestra, visto che lo stesso commissario provinciale Stefano Gualandris ha sempre tenuto la barra ferma sull’accordo per le liste del sindaco.

Sabba: «Mi candido»

«Sono elezioni democratiche e ognuno ha la sua opinione, se servono opinioni preconfezionate non c’è bisogno di votare». Il fondatore di Busto Grande Matteo Sabba rivendica il proprio diritto a candidarsi nonostante i veti emersi al tavolo del centrodestra nei confronti di chi dissente sui temi chiave del programma elettorale, come il nuovo ospedale. «Se verrò eletto con tanti voti vorrà dire che ci sono tante persone che la pensano come me, se sarò l’unico ne prenderò atto. Ma la mia parte è questa, il sindaco Antonelli l’ho proposto io per primo cinque anni fa tra le risa di Forza Italia e Lega Nord e non vedo perché non dovrei potermi candidare». Insomma, Sabba non ci sta ad essere escluso dalla coalizione di centrodestra: «Le mie idee sono sempre state chiare – ribadisce – se nel centrodestra sono contrari alla democrazia, visto che il 95% dei cittadini è contrario all’ospedale unico, è un problema loro. Secondo me è un tema che non dovrebbe entrare nel programma elettorale, anche perché l’incontro con Regione Lombardia ha dimostrato che non c’è urgenza di decidere e va lasciato campo libero alla prossima maggioranza, qualunque sarà, inclusa quella che sostiene Amanda Ferrario se dovesse vincere. Serve rispetto per la democrazia e sarebbe un errore ipotecare le future scelte, come si fece nel 2016 con la rotonda della Coop».

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