BUSTO ARSIZIO – L’assessore ai Servizi Sociali Miriam Arabini lo aveva detto un anno e mezzo fa: «un progetto di collaborazione con i City Angels per aprire un rifugio in stazione centrale a Busto». Detto fatto. E ieri, giovedì 25 ottobre, in serata Arabini, con il vice presidente del consiglio provinciale Francesca Brianza, l’assessore alla Sicurezza Massimo Rogora, i volontari degli angeli dal baschetto blu e una rappresentanza di Federcasalinghe ha visitato il rifugio per «il punto sulla situazione».
Rifugio quasi al completo
In tutto 14 posti letto, 10 per gli uomini e 4 per le donne, che oggi accolgono 12 ospiti. «La maggioranza dei nostri ospiti attualmente è di nazionalità italiana – ha spiegato Andrea Menegotto, coordinatore dei City Angels – non si creda che c’è chi vive per strada per scelta. Si tratta di una parte di persone. Qui abbiamo quarantenni che hanno perso il lavoro e non sono riusciti a ricollocarsi o anziani la cui pensione non permette di arrivare a fine mese». Arabini ha sottolineato l’importanza «di essere presenti per chi ha maggiore necessità. E’ il ruolo delle istituzioni», mentre Brianza ha ringraziato«i volontari dei City Angels che portano solidarietà e sicurezza e il Comune di Busto Arsizio: la città deve essere orgogliosa di questo progetto realizzato rapidamente per rispondere concretamente a un’emergenza». Menegotto ha ribadito il ruolo che questo rifugio ha: «non un semplice dormitorio. Noi cerchiamo di dare agli ospiti anche la possibilità di una vita diversa. Di trovare un lavoro che permetta loro di avere una normale quotidianità».
«Fs ristrutturi lo stabile. Potremmo ospitare anche la distribuzione di cibo»
La sferzata, invece, è arrivata da Attilio Mazzucchelli, presidente del comitato soci Lions Busto Arsizio, che ha finanziato in parte il progetto con la Fondazione Comunitaria del Varesotto, ieri era presente il presidente Carlo Massironi, che si è rivolto direttamente a Brianza: «approfitto della presenza di Regione Lombardia – ha detto Mazzucchelli – affinchè si faccia pressione su Ferrovie dello Stato perchè riammoderni l’edificio fatiscente e non utilizzato adiacente il rifugio. Con nuovi spazi a disposizione potremmo pensare, ad esempio, di ospitare qui la distribuzione di generi alimentari per chi è in difficoltà».