Busto, maggioranza sull’orlo di una crisi di nervi. Il sindaco sbotta: «Adesso basta»

La giunta Antonelli all'inizio della "pedalata", quasi un anno e mezzo fa

BUSTO ARSIZIO – Il vertice di maggioranza finisce in lite, e il sindaco Emanuele Antonelli, che era assente alla riunione, poi sbotta: «Non si può andare avanti così». Maggioranza di centrodestra sull’orlo di una crisi di nervi a palazzo Gilardoni. A far deflagrare la situazione, e a far arrabbiare il sindaco, è stata la riunione convocata in Comune per discutere del nuovo regolamento sui contributi alle società sportive, già oggetto da settimane di discussioni all’interno del centrodestra bustocco.

Il vertice di maggioranza

Sussurri e grida nei corridoi del Palazzo si sono fatti sentire in modo piuttosto plateale ieri pomeriggio, 21 febbraio, poco prima della seduta della commissione bilancio, quando si è tenuto un vertice di maggioranza dedicato al “caso” del regolamento dei contributi alle società sportive. All’ordine del giorno c’era la proposta di modifica avanzata dall’assessore allo sport Maurizio Artusa e messa sul tavolo della maggioranza, sulla base di un impegno preso in commissione e in consiglio comunale. Ma sarebbe stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso delle tensioni più o meno sopite che attraversano la maggioranza di centrodestra.

Lo stop del sindaco

Epicentro della crisi è quella che dovrebbe essere l’area moderata della coalizione, tra una Lista Antonelli ormai lacerata in diverse fronde e l’insofferenza di Forza Italia che, dopo aver accarezzato l’idea di “mettere sotto” l’assessore Artusa in consiglio comunale, ha contestato la proposta del nuovo regolamento, con la presidente dell’assemblea Laura Rogora, delegata allo sport nel precedente mandato amministrativo, che avrebbe battibeccato con il suo successore, di fronte ai rappresentanti dei partiti Alessandro Albani (Lega), Claudia Cozzi (FdI), Orazio Tallarida (Forza Italia), Salvatore Loschiavo e Roberto Ghidotti (Lista Antonelli). Da lì lo scontro sarebbe deflagrato, fino ad arrivare all’orecchio del sindaco Emanuele Antonelli, che non era presente in quanto impegnato in un vertice politico dedicato a questioni sovracomunali nel suo ufficio. «Così non si può andare avanti» l’avvertimento di Antonelli ai consiglieri e assessori di maggioranza riuniti nel cortile del Municipio al termine della seduta della commissione bilancio.

Calma piatta? Mai

Paradossalmente, stavolta è proprio il solitamente spigoloso primo cittadino, la cui vera preoccupazione sono i cantieri del PNRR più che le “beghe” di maggioranza, a fare la figura del moderato che prova a smorzare i toni di una squadra di governo sempre più “frizzante” e a ricucire gli strappi. D’altra parte, nel centrodestra bustocco, dopo quasi un anno e mezzo di mandato, non c’è mai stata vera calma piatta. A partire dai diverbi sul perimetro delle rispettive deleghe tra le tre “quote rosa” in giunta fino agli scontri in consiglio con Fratelli d’Italia più volte “isolata”, per arrivare alle divisioni di quest’ultimo periodo, venute a galla non a caso dopo che è saltato il “tappo” delle elezioni regionali.

L’ombra del rimpasto

Sullo sfondo ci sono anche i posizionamenti in corso in vista di un eventuale rimpasto di giunta. In attesa che si definisca la nuova governance di Fratelli d’Italia (dopo il cambio al vertice, con la nomina di Alberto Falciglia al posto del dimissionario Massimiliano Nardi, si attende il direttivo), ci sarà da sciogliere il nodo della sotto-rappresentanza del partito di Giorgia Meloni rispetto alla Lega, dopo il ribaltone dei numeri in consiglio e la ritardata nomina di Francesco Attolini al posto di Giusy Basalari in Agesp Energia. Resta in piedi l’ipotesi di una casella in giunta in più ai Fratelli e una in meno al Carroccio, ma ormai l’impressione è che tutti gli assessori si sentano in un certo modo sotto esame. Anche se il sindaco Antonelli è da sempre allergico ai rimpasti, se non quando sono realmente inevitabili. Di positivo, per la maggioranza, c’è perlomeno un’opposizione che sembra non voler affondare il colpo nelle spaccature del centrodestra.

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