Busto, a Sant’Edoardo apre il primo negozio solidale

busto negozio solidale

BUSTO ARSIZIO – «Con l’augurio che questo negozio sia il primo di una grande catena in tutta la città». Monsignor Severino Pagani, prevosto di Busto Arsizio ha così inaugurato oggi, domenica 13 gennaio, il negozio solidale di via Sondrio, rione di Sant’Edoardo, fortemente voluto dalla comunità, dalla parrocchia e dalla Caritas, con l’assoluta vicinanza dell’amministrazione comunale.

Ecco come funziona

busto negozio solidaleCome funziona? «Come un negozio a tutti gli effetti – spiega Maria Grazia Buzzi, referente della Caritas parrocchiale e anima con il marito dell’iniziativa – Sugli scaffali troviamo diversi prodotti di prima necessità. Prodotti alimentari e prodotti per l’igiene personale e la pulizia della casa». Il negozio è speciale perché è rivolto alle persone in stato di bisogno. I prodotti non si pagano in denaro, ma attraverso una tessera punti. «Tessera sulla quale vengono caricati da un minimo di 400 punti a un massimo di mille punti. I “crediti”, diciamo, vengono assegnati  in base allo stato di bisogno e ai carichi famigliari». Diciamo che un single avrà 400 punti, una famiglia con 5 o 6 componenti ne avrà mille. Ogni volta che chi ne ha diritto farà la spesa nel negozio si vedrà scalare il numero di punti corrispondente a quanto acquistato. Diciamo che il negozio solidale andrà a sostituire, a Sant’Edoardo, la consegna del pacco alimentare per gli indigenti. L’accesso alla tessera viene controllato attraverso i Servizi Sociali comunali. «Qui operano due assistenti sociali – spiega Miriam Arabini, assessore alla partita del Comune di Busto Arsizio – Ai nostri uffici vengono consegnati gli elenchi con i nominativi di chi ha richiesto la tessera. Noi conosciamo le diverse situazioni e soprattutto la stato di bisogno del richiedente. Dopo il controllo la tessera viene assegnata con il numero di punti adeguato alla situazione».

La spesa che restituisce dignità ai meno abbienti

«Diciamo – prosegue Arabini – Che con questo sistema, molto intelligente e pratico, chi si trova in stato di bisogno ha per prima cosa la possibilità di scegliere ciò di cui ha bisogno. Cosa che con il pacco alimentare non avviene. Aggiungo che i punti vengono ricaricati mensilmente. Chi li termina prima dovrà attendere il mese successivo.  Qualora i punti non venissero consumati interamente non saranno accumulati il mese successivo. Chi non li ha usati non lo ha fatto perché non ne aveva bisogno. Vorrei personalmente ringraziare la signora Buzzi e tutti i volontari di Sant’Edoardo che hanno reso possibile la realizzazione di questo progetto». L’aspetto forse più solidale, davvero, oltre alla possibilità di scegliere ciò di cui si necessita a differenza di quanto avviene con il pacco alimentare è quello legato alla dignità della persona. Chi è indigente non riceve un pacco, seppur indispensabile, preconfezionato, ma entra in un negozio. Di fatto fa la spesa vedendosi restituita la propria dignità. «Sono qui – dice Manuela Maffioli, assessore alla Cultura e al Commercio del Comune di Busto – Come rappresentante del rione. Io sono di Sant’Edoardo e sono orgogliosa che un’iniziativa tanto solidale e utile parta dal mio quartiere. Parta dal grande cuore di Sant’Edoardo. E mi auguro che arrivi in tutta la città». Presente all’inaugurazione anche il consigliere comunale Alessandro Albani. Il Banco Alimentare e alcuni sponsor (Tigros, ad esempio) mettono a disposizione a Caritas i prodotti proposti nel negozio. «Chiunque voglia donare degli alimenti – spiega Buzzi – Può farlo qui nei giorni di apertura». Ovvero il martedì, il giovedì e il sabato dalle 10 alle 12. «Nel negozio saranno presenti esclusivamente dei volontari, non abbiamo cooperative, che gestiranno la cassa-punti e aiuteranno chi si rivolge a noi a fare la spesa», conclude Buzzi.

Busto negozio solidale – Malpensa24