Busto, nessuna retromarcia sui lampioni di Richino. Il Pd: «Tornino al loro posto»

BUSTO ARSIZIO – Sui lampioni di Richino Castiglioni è scontro tra maggioranza e opposizione in commissione cultura. Per il Pd vanno «ripristinati, spostando altrove quelli nuovi», per l’ex sindaco Gigi Farioli la loro sostituzione è «un’offesa alla città e alla sua storia». Ma l’amministrazione, per voce della vicesindaco Manuela Maffioli, non accenna a nessuna ipotesi di retromarcia. «Sì al confronto, ma sul futuro». Quindi sulla ricollocazione, in un contesto diverso dal centro, degli elementi di arredo urbano disegnati dal grande architetto bustocco e sostituiti con quelli che Farioli ha definito «anonimi lampioni da Brico». Con Maffioli che respinge l’accusa di aver operato una cancellazione della memoria: «Siamo attenti alla storia, alle tradizioni e all’identità».

Il Pd: «Ripristinare»

In commissione si discute della mozione del PD sul decoro urbano, che comprende anche la controversa questione dei lampioni del centro storico. «Da ripristinare» secondo il primo firmatario del documento, Paolo Pedotti. «Spostando gli attuali lampioni in altre zone, e scorporando per il futuro l’illuminazione del centro per coinvolgere anche i professionisti. Occorre rivedere una scelta che non ha tenuto conto dell’aspetto culturale dei lampioni di Richino Castiglioni. Tema su cui torna anche Santo Cascio (Progetto in Comune), che allarga la questione a tutta la “rivoluzione” dell’illuminazione pubblica, su cui «sembra sia mancata una seria progettazione di base», portando l’esempio del Villaggio di Sant’Anna, che «sembra un catalogo dove sono state esposte tutte le tipologie di lampioni».

Farioli: «Un’offesa»

Il capogruppo di PRL Gigi Farioli è ancora più netto: «Non credo che sia nemmeno stata una scelta del sindaco e della giunta. Ma è un vulnus ad uno degli arredi urbani migliori della provincia. Un’offesa alla città, a uno dei principali artisti e cultori della tradizione bustocca e alla storia». L’ex sindaco smentisce anche la «giustificazione tecnica» adotta nella risposta della giunta all’architetto Stefano Castiglioni, figlio di Richino: «I tecnici che ho contattato mi dicono che si potevano variare le lampade con il cambio dei bulbi ottenendo anche maggiore illuminazione». E contesta l’ipotesi di ricollocazione, in quanto i lampioni sono “site-specific”, ricordando che «curiosamente spesso il sindaco chiede siano tecnici a decidere, trovarci ora senza una discussione e una scelta politica, è grave».

La giunta: niente retromarcia

A rispondere alle opposizioni è la vicesindaco Maffioli, a cui il sindaco Emanuele Antonelli ha lasciato in mano il “cerino” dei lampioni in quanto promotrice del regolamento del decoro. «Dobbiamo ragionare sul futuro – afferma a nome dell’amministrazione chiudendo le porte ad ogni ripensamento – abbiamo ascoltato diverse opinioni, chi con competenza tecnica e chi con sensibilità civica, è evidente che sarà possibile aprire un ulteriore confronto sul futuro. Prenderemo in considerazione anche altre ipotesi oltre al parco Rimembranze». Ma a Farioli ribatte a tono: «Respingo che si tratti di cancellazione della memoria. Siamo una giunta che ha una delega all’identità, segno di massima attenzione a storia, tradizione e identità della propria città. E siamo consapevoli dell’importanza della figura dell’architetto Richino Castiglioni. Da mesi sto lavorando ad un progetto con il Politecnico di Milano per un omaggio che lo coinvolga. Partito molto prima del dibattito sui lampioni». Alla fine, al voto sulla mozione sul decoro, l’opposizione è unita attorno al Pd, mentre la maggioranza si astiene.

busto arsizio lampioni Richino Castiglioni – MALPENSA24