Busto, parla Fiore: «Sto fermo nel misto. E aspetto i delusi della maggioranza»

Emanuele Fiore

BUSTO ARSIZIO – «La mia collocazione? Sto fermo lì. E aspetto i delusi della maggioranza. Perché le uscite dopo Ferragosto confermano che c’è maretta…». Forse Emanuele Fiore, consigliere comunale del gruppo misto (dopo aver lasciato “Popolo Riforme e Libertà” di Gigi Farioli), deluderà chi da mesi si interroga su quale sarà il suo prossimo approdo, ma non cambia la sua posizione. «Guardo con attenzione alla Forza Italia di Pietro Zappamiglio, ma in consiglio comunale non ho intenzione di muovermi – rimarca – e non dite che sono monotematico sull’inceneritore: ho presentato due atti in media al mese, tra mozioni e interrogazioni».

L’asse con Lanza

Precisazioni che arrivano – non a caso – dopo giorni di botta e risposta tra i consiglieri di maggioranza. «La maretta è evidente, c’è uno sfaldamento importante in maggioranza – sostiene Fiore – lo testimoniò già il sasso nello stagno che lanciammo io e Marco Lanza con la mozione sugli attraversamenti pedonali, che produsse un’ora e venti minuti di discussione sul problema politico e dieci sul merito della proposta». Con Lanza, che rappresenta l’associazione Libertas, c’è un feeling che ormai non viene tenuto nascosto: «Sono d’accordo con la sua presa di posizione sul palaginnastica – rivela il consigliere del gruppo misto – sono veramente tanti 10 milioni per quell’opera, spero che ne valga la pena ma sono preoccupato che la cifra sia lievitata così tanto».

La maretta in maggioranza

Del resto Marco Lanza è il capogruppo della Lista Antonelli. Gruppo che Emanuele Fiore definisce «un minestrone con troppe primedonne che scalpitano. Basta una scintilla». Come è successo nei giorni scorsi: «Una polemica inutile. Ma chi non segue la politica la legge male – ammette Fiore – non si parla di questioni importanti ma si litiga su temi, come i preti di Beata Giuliana, che non sono nemmeno di competenza del Comune. Ed è bastata una “pisciata” fuori dal vaso per innescare la maretta, con Gorletta “celodurista” – pur condividendo che su questo tema la politica dovrebbe restare un passo indietro – per affermare la propria leadership nel quartiere contro Orsi che, da uomo di fede, aveva fatto una “sparata” giusta su una parrocchia che non può rimanere sguarnita, mentre Riva che, da “trombato”, deve cercare di spostare il tiro».

L’impegno

Fiore intanto rivendica il suo impegno da consigliere di opposizione, come rappresentante di una componente civica/popolare di cui fa parte anche il suo predecessore Giuseppe Ferrario, che nel frattempo ha lasciato Democrazia e Sussidiarietà. «Non sono solo. E non sono monotematico – chiarisce colui che a volte viene identificato come il consigliere “No Inceneritore” per la sua appartenenza al comitato sin dai tempi in cui era ancora contro Accam. «È vero che Neutalia è un tema ricorrente, ed essendo la mia una voce fuori dal coro, spicca. Ma da quando sono nel gruppo da solo ho presentato in media due atti al mese, tra mozioni e interrogazioni, di cui peraltro solo due legati all’inceneritore, tra cui quello sull’indagine epidemiologica su cui aspettiamo ancora una risposta». Al centro della sua attenzione «il sociale», come dimostra l’interrogazione sulla social card, e «la tecnologia», su cui ha l’impressione che si sia «fatto molto poco, a partire dall’Anagrafe, dove Busto è indietro nell’utilizzo del portale ANPR», fino all’«esigenza di un canale informativo su WhatsApp». E oltre al palaginnastica, Fiore si dice «preoccupato» anche dalle opere del PNRR, per le quali «l’amministrazione sta indebitando le generazioni future».

busto arsizio emanuele fiore – MALPENSA24