Busto, Reguzzoni: “Antonelli è anche il mio sindaco ma impari a essere autonomo”

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BUSTO ARSIZIO – E’ tornata. Ma dirlo così sarebbe sbagliato, poiché in realtà non se n’è mai andata. Però, la nomina a presidente della commissione a Programmazione, affari generali, società partecipate, consorzi, bilancio, personale, innovazioni tecnologiche, patrimonio è anche un dato politico: primo perché segna la fine di un esilio forzato, secondo perché si tratta appunto di Paola Reguzzoni, la quale è lei stessa a spiegare il “come, quando e perché” della sua recente nomina: «Durante la mia sospensione non potevo esercitare alcun altro ruolo al di fuori di quello da consigliere. Ed è quello che ho fatto. Nel momento in cui quel provvedimento è giunto a scadenza, non dico che mi aspettavo questa nomina, però il fatto che tornassi ad avere un ruolo più attivo nella vita amministrativa era nell’ordine delle cose».

D’accordo, dire però che si tratta di semplice liturgia della politica sarebbe riduttivo. Ora la domanda è: come interpreterà questo ruolo?

Stiamo parlando della commissione più importante, è vero. Il mio modo di interpretare e fare amministrazione però non cambierà. Sarò disponibile a collaborare con tutti, cercherò di mettere a disposizione dei miei colleghi l’esperienza che ho acquisito, soprattutto sui temi dove ho maggior dimestichezza come ad esempio le partecipate o su una materia piuttosto complessa qual è il bilancio.

A proposito di bilancio, che idea s’è fatta di quanto accaduto nell’ultimo consiglio comunale?

Che in aula c’era una maggioranza che contava tre assenze, e non trenta, tutte legate a motivi estranei alla politica. E dall’altra c’era un’opposizione che per quattro ore ha fatto finta di essere interessata al bilancio, ma che in realtà ha lavorato solo per mettere in difficoltà la maggioranza. Insomma, dopo la raffica di domande e spiegazioni richieste, avrei potuto capire l’astensione o il voto contrario, ma non la decisione di non partecipare al voto. Una scelta che non comprenderei neppure nei panni di un cittadino.

Insomma sono in tanti considerarla la “spina nel fianco” di questa maggioranza, eppure quando c’è da far quadrato attorno alla squadra di Antonelli non si tira indietro. Nemmeno questa volta. Dove sta la verità?

Bisognerebbe chiederlo a chi pensa che il problema di questa maggioranza sia la sottoscritta. Io sono abituata a dire sempre ciò che penso e a portare avanti, spiegandole, le miei idee. Se di mezzo ci sono gli interessi della mia città sono anche poco incline al compromesso. Dopo di che sono una donna di un partito, del mio partito, la Lega, e so cosa significa esserlo. Detto questo non sono la spina nel fianco di nessuno e l’ho dimostrato.

Tutta colpa del primo consiglio quindi?

Sì, credo nasca tutto da lì e dalla lettura, secondo me sbagliata, che è stata data a quanto accaduto quella sera di quasi due anni fa.

Qualcosa però è cambiato: il sindaco l’altra sera, per la prima volta, le ha anche dato ragione. Sorpresa?

Mi hanno dato ragione in tanti, perché credo che Mariani abbia fatto un intervento che non compete a un presidente di consiglio comunale. Diciamo che la presa di posizione di Antonelli mi ha fatto piacere.

Però tra lei e il sindaco non corre molta simpatia, questo è un dato di fatto.

E quindi? Non ho mai fatto politica guardano a simpatie o antipatie personali. Per dirla tutta ho ottimi rapporti anche con alcuni consiglieri di minoranza, anche se su molte cose stiamo agli antipodi. Antonelli è il mio sindaco e lo sarà finché me lo dirà anche il mio partito. L’ho detto anche a lui.

Cosa?

Tutto ciò che ho appena detto sopra. Gli ho detto anche che sarò un consigliere leale, però lui faccia ciò per cui è stato eletto, cioè il sindaco. L’unica cosa che auspico è che, acquisendo esperienza, diventi sempre autonomo nelle sue decisioni.

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