Busto, Reguzzoni (Lega): «Mai più case popolari a chi ha 200mila euro sul conto»

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BUSTO ARSIZIO – Alloggi popolari, la Lega di Busto invoca la svolta: «Oggi la priorità sono le nuove povertà, non le generazioni “ramificate” nei palazzi dell’Aler. Siamo stufi di dover aiutare sempre gli stessi che ci prendono in giro, come quelli che hanno 200mila euro sul conto corrente ma dichiarano meno di 9000 euro e hanno diritto ad una casa popolare». Parole di Paola Reguzzoni, consigliere comunale leghista, intervenuta in commissione servizi sociali nel corso del dibattito sulla nuova versione del “Regolamento per l’erogazione di servizi ed interventi sociali, assistenziali ed economici” presentato dall’assessore alla partita Osvaldo Attolini. Una battaglia che l’esponente leghista porta avanti ormai da tempo.

Controlli e sanzioni

Il regolamento, atteso questa sera in consiglio comunale ma rinviato su input della presidente della commissione servizi sociali Donatella Fraschini (Idee in Comune), per Paola Reguzzoni è troppo blando sul versante dei controlli e delle sanzioni nei confronti dei “furbetti” dell’assistenza sociale, in particolare per gli alloggi popolari. «Vorrei che fosse molto più dettagliata la parte relativa alle sanzioni, ai controlli, al rilascio dell’alloggio e alla restituzione degli aiuti in caso di abusi, all’impossibilità di sommare gli aiuti – le parole dell’esponente leghista in commissione – dopo l’emergenza Covid le priorità sono cambiate, e non possiamo più permetterci di essere presi in giro dai soliti “professionisti” dell’assistenza sociale. Prevederei controlli più stringenti e sanzioni pesantissime, attraverso l’incrocio dei dati e criteri più precisi di verifica sui redditi».

I “furbetti” dei sussidi

Il caso della famiglia assegnataria di un alloggio popolare pur avendo 200mila euro depositati sul conto corrente era emerso in occasione dell’audizione di Aler in commissione bilancio nello scorso mese di ottobre. Ma sarebbero emersi altri casi poco edificanti nelle ultime settimane, con la moltiplicazione delle richieste di aiuto alimentare per l’emergenza Covid da parte della stessa famiglia facendo una domanda per ogni componente del nucleo. «La priorità delle erogazioni deve andare a chi non prende altri aiuti, e in caso di progetto di recupero dev’esserci un inizio ma anche una fine, per poter smettere di aiutare chi ci prende in giro» invoca Paola Reguzzoni. Modifiche al regolamento che verranno proposte in una fase successiva, per non scongiurare l’approvazione di un documento che l’assessore Attolini ha già ereditato dai suoi due predecessori Miriam Arabini e Mario Cislaghi.

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